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29/10/2021 06:00:00

Campobello. Viaggio a Fontane d'Oro, l'altro campo migranti (il video)

 Dopo il nostro viaggio nella baraccopoli dell’ex cementificio, in ricostruzione dopo l’incendio che ha causato la morte di Omar, siamo andati a Fontane d’Oro, distante poco più di un chilometro in linea d’aria. E’ un ex oleificio confiscato alla mafia. In quelli che erano gli uffici, oggi c’è uno Sprar dove il ministero dell’Interno accoglie una decina di rifugiati.

L’ampio parcheggio intorno ha invece due anime. Diverse, opposte. Separate da una recinzione.

Da una parte c’è l’area in cui i volontari della Croce Rossa hanno quasi finito di montare i moduli abitativi forniti dalla Regione Siciliana. Dall’altra c’è un’altra baraccopoli, nata dallo spostamento di una parte dei braccianti dal cementificio.

 

Certo, si è arrivati tardi. I moduli sarebbero dovuti essere collocati in tutto il parcheggio (fatta salva la parte davanti lo Sprar, per garantirne l’accesso), già molto tempo prima che scoppiasse quell’incendio al cementificio. Ma si sa, i tempi istituzionali sono lunghi, cadenzati da innumerevoli tavoli tecnici, riunioni, pareri, bandi… E mentre la burocrazia arranca lentamente, per fornire un aiuto “a norma”, la vita accelera. Ecco perché, in un battibaleno, alcuni hanno ricostruito dalle ceneri e altri hanno deciso di accamparsi altrove. E questo altrove è il parcheggio di Fontane d’oro. O meglio, come si diceva, una sua parte: quella più grande.

 

Non è rimasto altro da fare che montare i moduli della Regione nella porzione di parcheggio (più o meno un terzo) disponibile. Sarebbe stato assurdo sgomberarli con la forza, per poi invitarli nelle nuove casette.

L’idea, istituzionale, una volta terminato il montaggio, è quella di accogliere i braccianti dell’accampamento informale (chiamiamolo così). Una sorta di trasferimento. E via via che si libera lo spazio, mettere gli altri moduli anche lì.

C’è però un piccolo problema: dall’altra parte non ci sono solo tende, c’è un mondo. Un mondo fatto anche di ristoranti, bar, una macelleria, perfino una pasticceria.

Ovvio, niente è a norma, dai fuochi per cucinare, ai tavoli in cui si cena. Strutture fatte di legno e teli di plastica, che però difficilmente smonteranno: chi bada al ristorante o si occupa della cucina non va a raccogliere le olive, perché il suo lavoro  è nel campo.

 

STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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