Torna a salire il Covid in Italia, e, non volendo ricorrere a nuove chiusure, l'unica soluzione è spingere su green pass e vaccini, e anche sulla terza dose, che ormai in tanti vorrebbero estendere a tutta la popolazione, dato che l'efficacia del vaccino diminuisce con il tempo.
Si è visto che, nonostante l’efficacia dei vaccini in uso resti alta contro la malattia severa da Covid-19, quella nei confronti dell’infezione (il contagio) cala nel tempo. Quel che si sa è che diminuiscono gli anticorpi e durante l’inverno la possibilità di contagio aumenta: ecco perché si è deciso di essere prudenti programmando una terza dose o un richiamo. Non si sa che cosa succederà nel corso dei prossimi sei mesi e le persone a maggior rischio vengono messe in sicurezza.
La terza dose di vaccino per tutti «è uno scenario verosimile» ha detto ieri il portavoce del Cts, Silvio Brusaferro. Non solo, dunque, per anziani o pazienti fragili. «È comunque sempre importante - ha aggiunto Brusaferro - acquisire dati, monitorare, valutare la persistenza della risposta immunitaria in tutta la popolazione. Quando avremo evidenze scientifiche queste verranno declinate in chiave operativa».
Dopo due anni di chiusure e restrizioni il rischio di una nuova ondata è nuovamente alle porte. I dati dell’andamento della pandemia in Italia certificano come i contagi siano in crescita anche se moderatamente e con i vaccini in campo lo scenario è molto lontano da quello già visto in passato. Ma quello che sta accadendo in Gran Bretagna, dove i contagi sono tornati ad essere 50mila al giorno, preoccupa le altre nazioni europee.
Se davvero stia arrivando una quarta ondata (i casi quotidiani sono in aumento) ancora non è chiaro, "con questo virus che cerca di aggirarci in tutti i modi", ma "qualunque cosa accada questo inverno, è più rassicurante affrontarla con l'85% di vaccinati", ha spiegato in un'intervista a Repubblica Sergio Abrignani, immunologo dell'università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico.