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22/10/2021 09:20:00

Coronavirus: la nuova variante è già in Italia. Le altre notizie sul Covid

 La nuova variante del virus si chiama Delta plus (AY.4.2), è già stata rilevata in Gran Bretagna, Israele, Stati Uniti, e – anche se per ora solo in pochissimi casi – pure in Italia.

Al momento non è ancora chiaro se la variante, che presenta due mutazioni sulla proteina Spike, dia o meno dei vantaggi al virus.

La variante Delta AY.4.2 di SARS-CoV-2 è già presente da tempo in Italia e con numeri persino più consistenti. «A Brescia addirittura ne abbiamo visti due casi in una survey condotta a fine agosto, e molto probabilmente siamo stati i primi a individuarla. Ma da allora siamo a oltre 80 sequenze depositate a livello nazionale», ha annunciato Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv). «La maggior parte delle notifiche sono avvenute dalla metà di ottobre, ma questo dipende dal fatto che ora c’è la necessità di monitorarla. E cercando, naturalmente, si trova». Il numero uno dei virologi italiani non è spaventato dal nuovo mutante. «Si tratta di una variante che ha pochissime mutazioni aggiuntive rispetto alla Delta» oggi dominante nel mondo, sottolinea Caruso. Rispetto alla Delta, «ha solo 3 amminoacidi mutati in più nella proteina Spike» usata dal virus di Covid-19 per “agganciare” come un uncino le cellule bersaglio. «Mutazioni che - insiste lo specialista - non appaiono neanche troppo interessanti dal punto di vista funzionale».

Anche altri studiosi di primo piano tendono a spegnere paure eccessive. Secondo Sergio Abrignani, ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico, come sempre accade con le varianti anche rispetto alla nuova Delta Plus vanno guardate due cose. In primis «la trasmissibilità, ovvero qualsiasi variante che sia più trasmissibile della Delta tenderà a prendere il sopravvento, ma questa AY.4.2 non lo è». La seconda è «se a parità di trasmissibilità la Delta Plus sfugga di più al sistema immunitario e quindi anche ai vaccini. Ma non ci sembra sia questo il caso»

La variante Delta è sempre, ovviamente, quella dominante e "rappresenta la quasi totalita' dei casi in Italia. Questa variante e' anche dominante nell'intera Unione Europea ed e' associata ad una maggiore trasmissibilita'". Lo rileva la bozza del report settimanale di ministero della Salute e Iss, che sottolinea come "Una piu' elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, in particolare nelle categorie a rischio, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.

Resta stabile, rispetto al valore indicato dal monitoraggio settimanale Covid Iss-Ministero della Salute di venerdì scorso, l'incidenza a livello nazionale con 29 casi ogni 100mila abitanti (periodo 11/10/2021 – 17/10/2021), mentre si registra un lieve aumento dell'Rt nazionale. L'indice di trasmissibilità nel periodo 29 settembre – 12 ottobre 2021 è stato pari a 0,86 (range 0,82 – 0,90), in leggero aumento rispetto alla settimana precedente quando si registrava il valore di 0,85, e già in leggera crescita rispetto alla settimana ancora precedente che aveva visto l'indice a 0,83. I dati sono ora all'esame della cabina di regia.

La pandemia di Covid "si trascinerà per tutto il 2022", prevede Bruce Aylward, esperto dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), delineando un quadro allarmante nel quale "i paesi più poveri non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno".