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20/10/2021 06:00:00

Mazara, Giorgio Randazzo: "Per il ponte Arena mi aspetto un intervento della Regione"

 Giorgio Randazzo, consigliere comunale della Lega a Mazara, la città è stata spezzata in due dalla chiusura del ponte Arena. Ci sono malumori tra i cittadini, c’è un comitato che cerca di tenere alta l’attenzione. Si assiste al classico rimpallo di responsabilità, con l’ex provincia chiamata in causa e solo in questi casi ci si accorge quanto era importante avere qualcuno tra assessori o consiglieri alla provincia ora che è tutto commissariato e non si sa con chi si deve parlare. L’amministrazione ha annunciato un ponte provvisorio, ci dice cosa succede, ci sono novità e soprattutto, secondo lei come finirà?

Devo dire che la competenza è del Libero Consorzio. Se proprio dobbiamo addossare una responsabilità, questa è dovuta alla mancata e non compiuta riforma delle province, e oggi ci troviamo con questo rimpallo di competenze. Detto ciò credo che Mazara del Vallo sia stata ancora una volta mortifica, perché il Comune viene a sapere solo poche ore prima di un provvedimento senza un tavolo tecnico di contrattazione per programmare indolore la chiusura del ponte. Ad oggi la situazione attuale è che: abbandonata la pista dello stato di emergenza, perché vi è un percorso alternativo, abbandonato l’intervento del genio civile e militare perché ci vuole troppo tempo, abbandonata l’ipotesi del ponte ciclo-pedonale, l’amministrazione si è trovata costretta a fare un giro di consultazioni, per un ponte carrabile che comunque sia, attendendo l’iter normale non sarà possibile realizzare prima di gennaio/febbraio. Io ho fatto accesso al Libero Consorzio di Trapani di tutta la documentazione e siccome non mi fido dei tecnici provinciali, che di fatto sono coloro i quali hanno ridotto il nostro ponte in queste condizioni, e consultandomi con numerosi professionisti mi si dice che si potrebbe coniugare, sia l’esigenza dei lavori di manutenzione straordinaria, sia l’esigenza della circolazione da parte dei cittadini. Durante la manifestazione pacifica dei residenti, io al di là delle posizioni politiche e delle riserve che posso avere con l’amministrazione, ho chiesto un incontro con il sindaco in cui ho spiegato che si può mettere il cantiere in sicurezza assicurando l’attraversamento delle auto, non dei mezzi pesanti, e basterebbe un po’ di volontà dei tecnici del Libero Consorzio nell’andare a mettere delle ulteriori somme nei capitoli sicurezza, fermo restando che l’amministrazione deve portare avanti il percorso che porta al ponte carrabile alternativo a quello che oggi è chiuso. Io ho dato la mia disponibilità all’amministrazione, qualche altra carica istituzionale presente, come l’onorevole Stefano Pellegrino, ha detto che si potrebbe procedere ad una controperizia aggiuntiva per arrivare a questo risultato. Secondo me l’assenza più grande in tutta questa vicenda è quella  della Regione Siciliana, visto che Mazara è ben rappresentata nel governo regionale e l’assessore regionale alla Pesca è ben rappresentato nella giunta di Mazara con l’assessore D’Angelo. Mi aspetto un intervento del governo regionale per far sì che questa vicenda possa avere un epilogo positivo, anche atraverso una pressione dal punto di vista politico.

Randazzo, la Lega ha avuto una buona affermazione ad Alcamo dove però è stato riconfermato il sindaco Surdi. Lei è uno dei più anziani nel partito. Qual è il momento che vive la Lega in Sicilia?

La Sicilia si trova oggi in un passo diverso rispetto al passato. Con l’era Candiani sapevamo che il partito aveva delle regole molto rigide nella selezione della classe dirigente. Oggi la Lega in Sicilia per farsi trovare pronta agli appuntamenti elettorali ha deciso di affidarsi all’onorevole Minardo per allargare e consentire al partito di affermarsi alle successive elezioni regionali. Questo cambio di passo, di rinnovamento e incremento di adesioni, è avvenuto in tutte le province, purtroppo non è avvenuto inprovincia di Trapani. Ciò è stato oggetto di discussione in quel documento che ha portato me e tantissimi altri amici a porre la questione politica all’interno. Deve essere questo il partito che vive di immobilismo e di luce riflessa delle iniziative nazionali? Noi abbiamo posto questo quesito. Detto ciò dopo mesi di interlocuzioni, ci siamo sentiti responsabili di dare un nostro contributo alla causa per far sì che la Lega avesse le giuste rappresentanze in tutto il territorio, e questo è avvenuto anche ad Alcamo, dove siamo stati chiamati ad aiutare il partito, in grosse difficoltà a qualche giorno dalla presentazione delle liste, contributo senza il quale la Lega non avrebbe potuto festeggiare l’elezione di due consiglieri comunali, nonostante non siamo stati resi partecipi di nessuna fase pre-elettorale. Ora ci aspettiamo che il partito avvii una fase seria di discussione al suo interno per programmare il futuro, per ragionare sulle donne e gli uomini che dovranno prendere per mano il partito in provincia per le prossime elezioni regionali.

 Dopo due anni e mezzo di amministrazione Quinci, qual è il suo bilancio?

Sicuramente negativo, è chiaro. Non c’è nessuna somiglianza con quella città che tanto veniva decantata. La cosa paradossale è che il mio schieramento veniva contestato perché proponeva una città normale, in virtù dell’esperienza consiliare fatta negli anni precedenti. Sono convinto che la città abbia necessità di servizi erogati ai cittadini, una città sistemata e pulita e che possa creare quelle condizioni per poi ambire a qualcosa di straordinario e affacciarsi definitivamente al mondo del turismo. Mazara non è pronta per ciò e chi governa infatti si trova a scontrarsi con l’ordinarietà che è diventata straordinarietà.