Trapani, l'infiorata anti-aborto. I giovani di Fratelli d'Italia: "Strumentalizzata per attacco politico"
Una voce fuori dal coro quella del Movimento giovanile Fratelli d'Italia – Gioventù nazionale - che interviene sulle polemiche che ha suscitato un'opera contro l'aborto in esposizione sulla Scalinata di san Domenico e pubblicata sul sito del Comune di Trapani in barba, secondo i più, al principio di laicità dell'Ente.
“Un iniziativa culturale ed un tema serio come l’aborto, strumentalizzati per un attacco politico”. Ecco, in sintesi, il pensiero dei giovani esponenti del Movimento.
“L'installazione artistica della Scalinata di San Domenico ha messo in risalto, con un percorso spirituale e religioso, tanti nodi della società. Il tema dell'aborto è rimasto indigesto. – dice Michele Ritondo, portavoce provinciale di Gioventù nazionale– Piuttosto che strumentalizzare il tema per un attacco politico sia invece un input per una seria discussione politica sull'importante tema sociale. Strumentalizzarlo e per di più nel nome delle libertà delle donne, è una vera caduta di stile. Sulla pagina Facebook istituzionale della Città di Trapani ne abbiamo viste di ogni, potremmo raccontare tanti episodi di come un mezzo istituzionale sia schifosamente stato sfruttato per la propaganda politica e tutti zitti per il timore di essere massacrati dalla macchina mediatica messa su dal sindaco di Trapani. Beh! Non è questo il caso!” “Un iniziativa artistica e culturale, totalmente gratuita per le casse cittadine – aggiunge Ritondo – che mira a sensibilizzare la società, non può essere sfruttata in tal modo. Queste iniziative vanno tutelate e la libertà degli artisti va anche essa tutelata tanto quanto le libertà di tutti. L'aborto è una piaga, un macigno che rallenta la crescita della nazione e che condanna la vita. Questo è un dato di fatto. È l'esposizione religiosa dell'opera che da fastidio? Dispiace, il Cristianesimo è il pilastro che regge le civiltà europea ed occidentale. La condanna incessante all'aborto, - evidenzia - da parte di ogni realtà cristiana, è la condanna ad un atto che mina direttamente la vita umana. Gli amministratori, piuttosto che giocare a chi è moralmente più bravo e limpido, si siedono attorno ad un tavolo e si diano da fare per proporre percorsi alternativi all'aborto a donne che spesso alternative non hanno e che, in un certo senso, agiscono per amore della stessa creatura che decidono di far uccidere. Questa sarebbe libertà. Una vera libertà, avere un alternativa, avere una scelta e non essere costretta a scegliere l'aborto. Un aiuto dalle istituzioni, un sostegno economico, sociale e psicologico per queste donne vicine a fare la scelta più difficile della propria vita, scelta che probabilmente stravolge qualsiasi essere umano.” “Un bavaglio- conclude il portavoce non aiuta nessuno, solidarietà agli artisti!
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