Poco meno di 350mila nuovi vaccinati con prima dose nell'ultima settimana e circa 8 milioni di non immunizzati, di cui tanti lavoratori. A pochi giorni dal 15 ottobre, data in cui entrerà in vigore l'obbligatorietà del Green pass per dipendenti pubblici e privati, la 'corsa' degli indecisi al certificato verde al momento non ingrana marce veloci. In vista di quella data però il premier Mario Draghi dovrebbe firmare indicazioni generali, sotto forma di un Dpcm, sulle modalità dei controlli per i possessori del lasciapassare, sia nell'ambito della pubblica amministrazione che per le aziende.
E non è escluso che una app - dello stesso tipo di quella utilizzate per il personale scolastico - possa essere messa a disposizione anche per gli altri settori del lavoro. Le indicazioni - così come succederà per la Pa - potrebbero prevedere controlli giornalieri e preferibilmente all'accesso in azienda, a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, con o senza l'ausilio di sistemi automatici. Dal Governo, però, resta la fermezza su quanto già stabilito: i tempi di validità del passaporto verde a chi esegue i tamponi non cambiano e restano di 48 ore con test rapido e 72 con molecolare. Dunque nessuna 'deroga' o modifica delle regole all'ultimo minuto e quindi ai non vaccinati (esenti con certificato esclusi) toccherà adeguarsi. I nodi, spiegano soprattutto i rappresentanti delle piccole imprese, sono ancora parecchi. Molte difficoltà potrebbero spuntate nei cantieri o ditte in appalto, visto che chi è privo di pass potrebbe bloccare l'andamento di una determinata catena di lavori. Così come resta aperta la questione dei lavoratori stranieri - in particolare dell'Est - vaccinati con Sputnik, un siero non riconosciuto dall'Ema.
Possibili novità, chiarisce il sottosegretario Andrea Costa, potrebbero arrivare soltanto nel 2022. "Sarà possibile rivedere ed eventualmente ridurre l'attuale applicazione del green pass con l'inizio del nuovo anno se i dati dell'epidemia di Covid-19 continueranno a mostrare un trend di miglioramento, ma una valutazione più precisa sarà fatta a dicembre in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza che auspichiamo possa avere termine".
Lo afferma all'ANSA il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
Però continuano le proteste, anche ieri nelle piazze proteste, più calme rispetto ai giorni scorsi, contro il certificato verde. Una cinquantina di persone si sono fatte vedere anche a Trapani per dire no al green pass.
Guida alla terza dose in Sicilia
Intanto l’Asp di Trapani rilascia una sorta di guida alla terza dose di vaccino.
Almeno sei mesi. E’ questo l’intervallo minimo dopo il completamento del ciclo primario di vaccinazione anti-Covid che si deve rispettare, per ricevere la terza dose (dose booster) di vaccino anti-Covid-19.
Con la circolare 0045886-08 del Ministero della Salute del 08-10-2021, il governo nazionale ha indicato le categorie che possono accedere alla terza dose (dose booster) di vaccino anti-Covid. Eccole di seguito:
- soggetti di età uguale o superiore a 80 anni;
- il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani;
- esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie, e socio-assistenziali, secondo le attuali indicazioni;
- persona con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/persistenti di età uguale o maggiore di 18 anni ;
- soggetti di età uguale o superiore a 60 anni.
L’Asp di Trapani, in coerenza con quanto indicato dalla circolare del Ministero della Salute, ha avviato la somministrazione della dose booster. E’ possibile recarsi presso uno dei punti vaccinali della provincia per ricevere la propria dose, anche senza prenotazione.
Il periodo di sei mesi è quello più indicato dalle aziende farmaceutiche come il limite di efficacia massima del vaccino. Da Pfizer a Moderna, da AstraZeneca a Johnson & Johnson, in linea generale tutte si dicono favorevoli alla terza dose. I dati israeliani sulla terza dose di vaccino anti-Covid “ci dicono che è importante realizzare questa rivaccinazione, in particolare per i fragili e gli esposti”. Lo ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’università Statale di Milano, commentando lo studio israeliano pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’.
Dallo studio emerge come con una terza dose Pfizer porterebbe l’efficacia del vaccino a circa il 95% di protezione anche rispetto alla variante Delta.
Gli studi a disposizione
In un rapporto di 53 pagine inviato alla Food and drug administration americana (Fda), la Pfizer illustra la necessità di una terza dose del suo vaccino anti-Covid, fornendo i dati di diversi studi. In particolare, l’azienda farmaceutica cita le più recenti sperimentazioni condotte dai propri ricercatori che hanno inoculato un ‘booster’ in 306 volontari che avevano già ricevuto due dosi del prodotto. In questi individui gli anticorpi al Sars-Cov2 sono risultati triplicati rispetto persino a chi aveva già ricevuto le due dosi. Nessuna complicazione è stata osservata in chi ha avuto la terza dose, nè casi di miocardite o pericardite. Gli anticorpi osservati invece dopo la terza dose hanno evidenziato anche la capacità di prevenire l’infezione causata dalla variante Delta. Tra le altre informazioni a favore del booster, l’azienda famaceutica ha incluso i dati di uno studio della società sanitaria «Kaiser Permanente» della Southern California, secondo cui l’efficacia della vaccinazione piena (senza la terza dose) scenderebbe dall’ 88% del primo mese dopo la seconda iniezione a solo il 47% dopo 5 mesi.
E’ già attiva da diverse settimane invece la possibilità di ricevere la dose addizionale per determinate categorie di utenti che soffrono di patologie immumnodepressive. La differenza tra dose addizionale e dose booster sta nel target di riferimento e nella tempistica di somministrazione.
Mentre la dose addizionale per le categorie di persone che elencheremo di seguito può essere somministrata dopo 28 giorni dal completamento del ciclo primario visto la loro condizione immunosoppressiva; la dose booster può essere somministrata alle categorie precedentemente indicate solo dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo primario.
I dati siciliani
Sono 231 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell'isola a fronte di 12.558 tamponi processati in Sicilia. L'incidenza scende all'1,8% ieri era al 2,5%.
L'isola torna al primo posto nei contagi giornalieri, al secondo l'Emilia Romagna con 191 nuovi positivi.
Gli attuali positivi sono 10.653 con una diminuzione di 95 casi.
I guariti sono 321 mentre si registrano altre 5 vittime che portano il totale dei decessi a 6.897.
Sul fronte ospedaliero sono adesso 387 i ricoverati, 9 in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 42, uno in meno rispetto a ieri.
Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 30 casi, Catania 97, Messina 3, Siracusa 20, Ragusa 12, Trapani 35, Caltanissetta 23, Agrigento 5, Enna 6.
La situazione in provincia di Trapani
Meno di 700 positivi al Covid 19 in provincia di Trapani. Ma ci sono state due nuove vittime nel fine settimana. Secondo i dati comunicati dall'Asp non c'è nessuno ricoverato in terapia intensiva, e resta Trapani la città con più casi.
Questi i dati nel dettaglio, tra partentesi la differenza con i dati di venerdì.
Alcamo 72 (-22); Buseto Palizzolo 0; Calatafimi-Segesta 6; Campobello di Mazara 29 (//); Castellammare del Golfo 59 (+4); Castelvetrano 50 (-3); Custonaci 6; Erice 89 (+3), Favignana 3; Gibellina 0; Marsala 102 (-6); Mazara del Vallo 54 (-5); Paceco 15; Pantelleria 3; Partanna 10; Petrosino 23; Poggioreale 1; Salaparuta 0; Salemi 4; San Vito Lo Capo 11; Santa Ninfa 5; Trapani 131 (-9); Valderice 11; Vita 1.
Totale casi attuali positivi: 685 (-49)
Deceduti in totale 407 (+2)
Guariti totali 19095 (+83)
Ricoverati in terapia intensiva 0
Ricoverati in terapia semi-intensiva 7 (+0)
Ricoverati regime ordinario 14 (-1)
Tamponi molecolari 768
Test rapidi 536
Il virus in Italia
Sono 1.516 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 2.278.Sono invece 34 le vittime in un giorno, in aumento rispetto alle 27 di ieri
Sono 374 (364) i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, 10 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite.
Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute sono 18 (ieri 13). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 2.688 (2.651), rispetto a ieri 37 in più.
Sono 114.776 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 270.044. Il tasso di positività è all'1.32%, in aumento rispetto allo 0,8% di ieri.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza frena sull'obbligo vaccinale, già necessario per sanitari e operatori Rsa. "Abbiamo un margine per valutare e vedere", dice in tv e prende tempo anche sulla terza dose agli over-60.
"Già somministrate quasi 300mila terze dosi - afferma - e le categorie indicate sono molte. E' possibile che si arrivi agli over 60, ma vedremo". Anche il Green pass per ora rimane com'è, in attesa dell'obbligo che scatterà il 15 ottobre nella Pubblica Amministrazione.