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09/10/2021 06:00:00

Sicurezza nelle scuole. Più della metà degli istituti è privo del certificato di agibilità

Nei giorni scorsi abbiamo parlato della situazione critica che vivono due scuole di Marsala, l'Istituto Agrario Abele Damiani e il Sirtori. Nel primo sono 16 le aule che mancano per inagibilità, con 300 studenti che non riescono a fare lezioni in aule idonee e che non riescono per questo a fare i laboratori. Nel secondo sono 11 le aule inagibili, assieme agli uffici amministrativi e alla presidenza (ne abbiamo parlato qui).  Nelle settimane scorse è stato presentato il XIX Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza a scuola che fa un quadro della situazione scolastica in Italia. tra gli altri il dato che più risalta è che più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54%) e di quello di prevenzione incendi (59%); il 39% è senza collaudo statico. 35 gli episodi di crolli che si sono verificati a scuola fra settembre 2020 ed agosto 2021, circa tre al mese.

460 mila i bambini e ragazzi che studiano in 17mila classi con più di 25 alunni; il problema è concentrato soprattutto nelle scuole superiori, dove il 7% delle classi è in sovrannumero, con le maggiori criticità nelle regioni più popolose come la Lombardia (con 1889 classi over25), l’Emilia Romagna (1131), la Campania (1028).

Inoltre sono 17.343, pari al 43% del totale, le scuole in zone ad elevata sismicità. Notizie incoraggianti sulla ricostruzione degli istituti scolastici colpiti dal sisma del 2016: gli interventi in corso o programmati riguardano 433 istituti, con un impegno di spesa di 1,2 miliardi di euro.

Cittadinanza attiva ha esaminato 1305 nidi (corrispondenti al 12% del totale degli asili pubblici e privati del nostro Paese) in merito alla sicurezza strutturale ed interna, alla rimodulazione di spazi e servizi a causa del covid.
Il 44% dei nidi monitorati è ospitato in strutture costruite dal 1976 in poi; il 22% è stato costruito prima del 1975. Pochi i bambini con disabilità - appena l'1% dell'utenza - ospitati nei nidi esaminati; i bambini stranieri sono presenti in una percentuale pari al 12%

La sicurezza strutturale. Riguardo al possesso delle certificazioni, i dati sui nidi descrivono una situazione migliore rispetto a quella degli edifici scolastici. Il 56% possiede la certificazione di agibilità rispetto al 42% degli edifici scolastici; il certificato di prevenzione incendi è presente nel 51% dei nidi rispetto al 36% degli edifici scolastici. Certamente i nidi sono avvantaggiati dal fatto di essere allocati in edifici di più recente costruzione e situati nel 62% dei casi a piano terra ma si è ancora troppo lontani dalla sufficienza. Gli interventi di miglioramento e adeguamento sismici hanno riguardato soltanto il 6% delle strutture, mentre il 18% ha effettuato le indagini diagnostiche di soffitti e solai - che per Cittadinanzattiva rivestono da sempre un’importanza notevole per prevenire gli episodi di crollo.

La sicurezza interna. Ben l’82% degli asili nido ha redatto il Documento di valutazione dei rischi (Friuli e Basilicata al 100%, male la Calabria con il 50%); il 74% circa ha il Piano di emergenza (ma la percentuale in Calabria si ferma al 25%); segnaletica di sicurezza a posto nell’82% circa dei nidi (anche su questo la Calabria si ferma al 25%). Le prove di evacuazione vengono effettuate solo nel 52% degli asili (bene il Friuli con l’89% e la Basilicata con l’80%; assai indietro Sicilia, Abruzzo, Campania e Lazio, tutte ferme sotto la soglia del 30%; in Calabria nessun asilo ha effettuato tali prove).

La recinzione esterna è presente nel 73% dei nidi oggetto dell’indagine anche perché sono numerosi quelli che si trovano in strutture a piano terra (62%). In merito ai sistemi di sorveglianza, nonostante negli ultimi anni si sia molto dibattuto a causa degli episodi di maltrattamenti verso i bambini in nidi e scuole dell’infanzia, ciò non sembra aver influito sull’istallazione di sistemi di videosorveglianza interni, presenti solo nel 2% dei casi. Leggermente più elevata la percentuale di sistemi di videosorveglianza esterna (6%) anche a causa dei frequenti episodi di vandalismo su nidi e strutture scolastiche.

Fondi ordinari per il 2020-2021 per l’edilizia scolastica. In Sicilia 56,7 milioni per 31 progetti - Nel mese di agosto è stata pubblicata la graduatoria da cui risultano 453 i progetti ammessi al finanziamento le cui risorse vanno per il 54,4% alle Regioni del Sud. La Regione con più risorse assegnate sul totale è la Campania, che ottiene circa 138 milioni di euro per 87 progetti, seguita dalla Lombardia, con circa 58 milioni per 40 interventi, dalla Sicilia, alla quale saranno assegnati oltre 56,7 milioni per finanziare 31 progetti, dalla Puglia, con 56 milioni per 32 progetti, e dalla Calabria, che avrà a disposizione 53,2 milioni per 34 interventi. Con queste risorse saranno finanziati principalmente interventi riguardanti asili nido e scuole dell’infanzia;
500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli istituti inclusi nella programmazione triennale;
50 milioni di euro della legge di Bilancio 2018 dell’INAIL per la costruzione di scuole innovative nelle aree
interne, rimasti fermi da anni;
40 milioni per le nuove scuole nei comuni meridionali con meno di 5mila abitanti sempre con un bando
dell’INAIL;
40 milioni, per l’efficientamento energetico;
130 milioni, di risorse Pon per mense e palestre, con cui il governo vuole iniziare a ridurre il divario NordSud sul tempo pieno;
12,5 milioni di euro di contributi provenienti dall’8x1000 assegnati all’edilizia scolastica con le
dichiarazioni fiscali del 2020.

Asili nido e Covid, cosa è cambiato - Nel 75% dei casi i Comuni nel corso del 2021 hanno garantito il pieno funzionamento degli asili nido. Tra le eccezioni da segnalare, la Campania in cui solo nel 38% dei casi si è riusciti a garantire il servizio (in 9 casi esso è stato addirittura sospeso) e la Puglia, nel 45% dei nidi. Per contro Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Liguria hanno garantito il servizio con gli orari consueti nel 100% dei casi, seguite da Umbria (98%), Trentino Alto Adige (96%), Piemonte (89%), Lombardia (83%). Nelle regioni restanti il dato si attesta oltre il 50%.
Rispetto agli orari di copertura del servizio, nel 76% dei nidi è stato mantenuto quello del periodo pre pandemia ma si rileva una notevole differenza tra l’orario “pieno” garantito nell’89% e quello della sola mattina, applicato nell’11% dei casi. Oltre il 60% ha modificato i percorsi di entrata ed uscita, un nido su tre ha fatto modifiche sulla sala pranzo e il 39% su quella del sonno.
Nel 6% dei casi per riorganizzare gli spazi è stato necessario ricorrere ad interventi cosiddetti di edilizia leggera, utilizzando i fondi pubblici stanziati dal Ministero dell’Istruzione.
Il 79% dei nidi dispone di mensa interna; il servizio è dato in appalto esterno nel 48% dei casi. Riguardo alla qualità del pasto solo nel 3% dei casi si è fatto ricorso al lunch box o ai menù semplificati. Nell’8% si sono utilizzate stoviglie usa e getta.

Le richieste di Cittadinanza attiva. Stop alle classi in sovrannumero. Conoscere il numero aggiornato delle classi con più di 25 studenti; intervenire sui casi più gravi di sovraffollamento; lavorare per l’abrogazione del DPR 81 del 2009; stabilire da gennaio il limite di 25 alle nuove iscrizioni delle prime classi, soprattutto delle secondarie di II grado.

Mettere mano all’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica. Prevedere l’inserimento dei nidi nell’Anagrafe come condizione imprescindibile per accedere ai fondi pubblici (soprattutto del PNRR) e, più in generale, di accelerare le procedure per l’avvio del nuovo sistema informativo (SNAES), di garantirne l’accessibilità e l’aggiornamento.

Prevenire è meglio che… Aggiornare il Piano di emergenza, effettuare le prove di evacuazione, rivedere le procedure per fronteggiare il rischio sismico e l’alluvione, pur nel rispetto delle regole anti Covid. Monitoraggio e controllo civici sui fondi PNRR per edilizia e prima infanzia. Occorre facilitare il monitoraggio dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in tutte le sue diverse fasi, garantendo la massima trasparenza delle scelte e degli investimenti ed il coinvolgimento dei territori su cui verranno realizzati i progetti, così come richiesto dall’”Osservatorio Civico PNRR” di cui Cittadinanzattiva fa parte insieme ad altre organizzazioni civiche e del terzo settore.

Nuove norme per scuole nuove, sicure, innovative, belle. Una proposta di legge Cittadinanzattiva e Save the Children sulla sicurezza delle scuole, depositata da tempo, che affronta temi importanti come la definizione chiara delle responsabilità di Dirigenti ed Enti proprietari, il ruolo centrale della partecipazione di bambini, ragazzi e di tutti gli altri attori del mondo scuola nella progettazione e/o ricostruzione degli edifici scolastici; la tutela delle vittime dell’insicurezza della scuola, e molto altro.

Mai più seggi elettorali nelle scuole. Per le Amministrative delle prossime settimane sono stati stanziati circa 2 mln di euro per sostenere i 117 Comuni che hanno richiesto l’allestimento di spazi elettorali diversi dalle scuole, per un totale ad oggi di 510 seggi alternativi. Chiediamo all’Anci di sensibilizzare i Comuni affinché trovino soluzioni alternative alle scuole in occasione delle elezioni politiche del 2023; al Parlamento di prevedere stanziamenti ad hoc per favorire i Comuni, soprattutto nelle città di medie-grandi dimensioni. Proseguire le verifiche di vulnerabilità e le indagini di soffitti e solai. Non vanno interrotte le linee di finanziamento attive per consentire alle scuole di ogni ordine e di realizzare sia le verifiche di vulnerabilità sismica che le indagini diagnostiche di soffitti e solai.