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08/10/2021 15:10:00

Denise, Piera Maggio: "La verità è sotto gli occhi di tutti..."

"Se la mente non può essere letta, allora lo scrivo e la indosso. Siete solo dei Vigliacchi! I Bambini non si Toccano! Finché Denise, non verrà trovata, questa foto sarà sempre attuale. Passassero 1000 anni...".

Piera Maggio non si ferma nelle ricerche di sua figlia Denise, la piccola scomparsa a Mazara il 1° settembre del 2004. Lo fa indossando una maglietta rossa con su scritto: "I bambini non si toccano". Continua sui social cercando di mantenere alta l'attenzione sulla vicenda. 

Nella maglietta rossa che indossa c'è scritto anche un'altra frase con la quale si rivolge direttamente a chi ha rapito Denise: «Tu, che hai rapito Denise, e i tuoi complici, siete delle m...de».

In un altro post su facebook aggiunge: «Se Denise non si è rapita da sola, allora, chi sono i colpevoli? Cortesemente, questo vorremmo che chi di dovere ce lo spieghi, e non solo a noi genitori, ma all’Italia intera. Chi sono questi ladri di bambini?  Dov’è Denise?».  E sono diversi i post pubblicati in questi giorni sulla pagina facebook della mamma di Denise, in un altro scrive: «La verità è sotto gli occhi e orecchi di tutti. Solo chi non vuol sentire, vedere e parlare, negherà sempre l’evidenza su questa vicenda».

Dopo la riapertura delle indagini sulla scomparsa di Denise la Procura ha chiesto l'archiviazione del procedimento nei confronti Anna Corona, ex moglie di Piero Pulizzi e madre di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, che è stata processata e assolta in tutti e tre i gradi di giudizio. La Procura inoltre chiede l'archiviazione anche per Giuseppe Della Chiave e della coppia romana accusata di falsa testimonianza (ne parliamo qui). 

La coppia che è stata sentita dalla Procura ha ritrattato dichiarando, non solo di non avere assistito ai fatti, ma di essersi inventata tutto. Intanto nei giorni scorsi per il difensore di Piera Maggio, l'avvocato Giacomo Frazzitta, c'è stata la richiesta di un procedimento disciplinare da parte dell'ANM di Palermo, in seguito alle intercettazioni telefoniche registrate tra l'avvocato e la finta teste romana.