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06/10/2021 07:21:00

Mafia, processo Annozero: chieste pene per 166 anni 

Pene esemplari sono state invocate dal pm della Dda di Palermo Francesca Dessì per i tredici imputati, in Tribunale, a Marsala, del processo scaturito dall’operazione antimafia “Annozero” (blitz del 19 aprile 2018).

In totale, il pm ha chiesto 166 anni di carcere. L’indagine, condotta dai carabinieri, ha visto coinvolti presunti mafiosi, tra i quali anche due cognati del superlatitante Matteo Messina Denaro (Gaspare Como e Rosario Allegra, quest’ultimo deceduto il 13 giugno 2019, a 65 anni, a seguito di un aneurisma cerebrale, nell’ospedale di Terni) e fiancheggiatori di Cosa Nostra nel Belicino.

Le pene più severe (25 anni di carcere) sono state chieste per Gaspare Como, al quale si contesta un ruolo di vertice nella “famiglia” di Castelvetrano, e per Dario Messina, ritenuto dagli inquirenti il nuovo reggente del mandamento mafioso di Mazara del Vallo (mandamento che comprende anche la più grande città della provincia di Trapani: Marsala).

Queste le altre richieste del pm Dessì: 23 anni per Vittorio Signorello, anche lui di Castelvetrano, 20 anni per Bruno Giacalone, di Mazara del Vallo, 18 anni per Vito Bono, di Campobello di Mazara, 17 anni per il mazarese Giovanni Mattarella, genero del defunto boss Vito Gondola, detto “Coffa”, 16 anni per il castelvetranese Carlo Cattaneo. Quest’ultimo, operante del settore delle sale giochi e scommesse on line, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il pm, infine, ha invocato 8 anni di reclusione e 8 mila euro di multa per l’ex consigliere comunale di Castelvetrano Calogero “Lillo” Giambalvo, 7 anni per il campobellese Giuseppe Accardo, 5 anni per Carlo Lanzetta, 4 anni ciascuno per Nicola Scaminaci, Giuseppe Tommaso Crispino e Maria Letizia Asaro.

Tra le accuse a vario titolo contestate agli imputati, oltre all’associazione mafiosa, anche l’estorsione, i danneggiamenti (incendi), il trasferimento fraudolento di valori e il favoreggiamento. Nell’indagine, è emerso anche l’interesse della mafia nel settore delle scommesse on line. Alle richieste del pm si sono associati i legali delle parti civili. Queste ultime sono i Comuni di Castelvetrano (avv. Francesco Vasile) e Campobello di Mazara (avv. Katia Ziletti), il castelvetranese Pasquale Calamia (avv. Marco Campagna), Sicindustria e Antiracket Trapani (avv. Giuseppe Novara), l’associazione “La Verità vive” di Marsala (avv. Peppe Gandolfo), l’Antiracket Alcamese (avv. Bambina), Codici Sicilia (avv. Giovanni Crimi), il Centro Pio La Torre. Nelle prossime udienze la parola passerà alle difese. Tra i difensori degli imputati, gli avvocati Vito Cimiotta, Walter Marino, Paola Polizzi, Giuseppe Pantaleo, Daniele Bernardone, Vincenzo Salvo, Maurizio Montalbano, Roberto Fabio Tricoli, Luca Cianferoni.



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