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05/10/2021 06:00:00

Ecco perchè il Green Pass è costituzionale

 “Il Green pass non è costituzionale”. “L’obbligo vaccinale va contro i nostri diritti”. Sono le tesi che di giorno in giorno avanzano i no-vax e no-pass.

Ma è davvero così? Decisamente no. Lo abbiamo chiesto ad Elisa Cavasino docente di Diritto Costituzionale presso l’Università di Palermo. Dal Green pass, all’obbligo vaccinale, al referendum, alla gerarchia dei diritti. Ecco tutte le risposte alle contestazioni dei no-pass e no-vax.

 

Il green pass è costituzionale?

Sul piano giuridico la misura tiene. Questo in relazione al bilanciamento tra l’esigenza della tutela della salute come interesse della collettività e il diritto della salute e all’autodeterminazione. Il tema è anche capire cosa succederà dopo dicembre, se questa misura viene prorogata e se l’iniziativa referendaria avrà il suo corso.

E’ stata fatta una raccolta firme, facilitata dalla possibilità di farla online, per il referendum contro la misura del green pass, questo può cambiare le cose?

Infatti si dibatte molto in questo momento sull’uso dello strumento referendario e sulle possibilità di sottoscrivere le richieste referendarie che agevolano questa procedura. Il Green Pass, ed è un aspetto che non è stato abbastanza evidenziato, è stato introdotto con un decreto legge e la misura dovrebbe essere temporanea, come sappiamo. Cioè cesserebbe i suoi effetti alla fine del 2021, quindi se non dovesse essere prorogata un eventuale referendum non si potrebbe tenere. Ci sarebbe un’iniziativa referendaria che alla fine non porta da nessuna parte.

Il diritto alla libertà individuale, all’autodeterminazione, viene prima del diritto alla salute? C’è una gerarchia?

Il nostro ordinamento costituzionale non prevede una gerarchia dei diritti. Quando si discute di diritti, di conflitti tra diritti, non si può parlare di un ordine di priorità. Bisogna contemperarli tutti. Non possiamo pensare ad una gerarchia, nè tantomeno considerare che il numero dell’articolo, 1, 2, 3, sta a significare una priorità del diritto disciplinato in quell’articolo.

E l’obbligo vaccinale è costituzionale?

Sull’obbligo vaccinale abbiamo avuto una riforma piuttosto recente, nel 2017, firmata dall’ex ministra Lorenzin, che ha definito una serie di vaccini obbligatori per i minorenni. Ci sono state in seguito anche una serie di pronunce della Corte Costituzionale su questo tema. Stiamo parlando di un quadro normativo precedente alla pandemia. Già in quella riforma ci sono dei punti fermi che potrebbero essere interessanti anche in relazione al vaccino anti-Covid. Il tema è quello dell’articolo 32 della Costituzione. Si parla della salute sia come diritto soggettivo, sia come interesse della collettività. Il vaccino si colloca tra i due, a cavallo tra diritti soggettivi e interessi della collettività. Alla fine l’obbligo vaccinale cerca di trovare una sintesi, un punto di equilibrio, tra la salute come diritto e la salute come interesse della collettività. Per essere introdotto l’obbligo, il vaccino deve proteggere la salute dell’individuo, ma allo stesso tempo deve proteggere l’interesse alla salute della collettività.

C’è chi dice che il Green pass non è costituzionale perchè di fatto obbliga a vaccinarsi per poter andare allo stadio, al teatro, al cinema.

Chi dice così guarda il problema dal punto di vista della propria autodeterminazione, del diritto soggettivo. Ma questa non è una misura che mira a disciplinare l’autodeterminazione dell’individuo, ma è una misura di salute pubblica. Serve a tutelare l’interesse della collettività acchè questo virus non si diffonda. Questo principio ha rilievo costituzionale, quanto il principio di autodeterminazione. All’articolo 16 della Carta, quello che parla della libertà di circolazione e soggiorno, è previsto espressamente che può essere limitata per motivi legati alla tutela della salute pubblica. L’articolo 32 che parla del diritto alla salute ne parla anche come interesse per la collettività. La legge sul Green Pass bisogna guardarla ragionando sulla proporzionalità della misura, rispetto a cosa va a proteggere questa misura. I limiti alla libertà personale, che ci sono è chiaro, sono proporzionati rispetto all’interesse che si sta cercando di tutelare, cioè quello della salute collettiva. La pandemia c’è, il virus si diffonde, bisogna trovare un modo per contenerlo. Nel 2020 ci siamo chiusi a casa, adesso che c’è lo strumento del vaccino e dei tamponi, e il Green pass permette di utilizzare entrambi per il controllo della diffusione del virus.