Cosa rimarrebbe oggi nel ricordo della gente se il Barcellona di Guardiola avesse smesso di giocare ogni partita anticipatamente per uscire dal campo poco prima del 90mo? Che ne sarebbe del Milan degli olandesi se Berlusconi avesse scelto di prelevarli in elicottero ad ogni fine primo tempo per averli ospiti a Villa San Martino? Chi sarebbe Hamilton se, ad ogni gran premio (dominato, come al solito), avesse deciso di parcheggiare a bordo pista 200 metri prima del traguardo?
Il paragone sportivo, e ancor di più quello calcistico, risveglia in tutti gli appassionati la sfilza infinita di episodi concentrati negli ultimi scampoli (se non istanti) di singole partite o competizioni che hanno repentinamente cambiato gli umori di milioni di spettatori e consegnato, inesorabilmente, alla storia un dato di fatto diametralmente opposto alle aspettative date, ormai, per scontate: a quanti tifosi ribolle ancora il sangue per quel lontano 5 maggio (ricordo che ha abbondantemente surclassato quello della morte di Napoleone)? Quanti “bidoni al posto del cuore” ha lasciato quel (maledetto) rigore concesso al Bernabeu dopo una rimonta tanto clamorosa quanto già data per gloriosa?
A differenza del tifoso/spettatore il vero allenatore, il vero professionista, l’”addetto ai lavori” non lo vedremo mai esultare prima del reale raggiungimento del risultato (a volte, per la verità, nemmeno dopo): provate a immaginare il CT dell’Inghilterra a stappare champagne in campo prima dei rigori dell’ultima finale europea! Sarebbe oggi lo zimbello di mezzo mondo e, probabilmente, il video più cliccato della storia e ispiratore di miliardi di “meme”.
Ecco, nella mia Marsala non riesco a trovare migliore accostamento per descrivere quello che sta succedendo tra tifosi/cittadini e allenatori/amministratori, ma con un’eccezione tanto unica quanto incredibile nella storia dello sport: l’amministrazione ha scelto di “raccontarsi” ricorrendo puntualmente all’autocelebrazione a partita ancora in corso.
Nelle “auto-pacche sulle spalle” mediaticamente divulgate non si trova mai un minimo di approfondimento, un elemento di spessore, uno spunto per un’analisi più ampia : il tifoso/cittadino può solo applaudire (meglio ancora se con ricche e colorate GIF animate) o, in caso contrario, essere istantaneamente relegato al ruolo di “scettico seriale / gufo / leone da tastiera / nemico della propria città / eterno pessimista / criticone cronico / maldicente / incompetente……” (anzi, con l’occasione, lascio sin d’ora al lettore di questo articolo piena libertà di scelta dell’attributo che più si addice al sottoscritto o, ancora meglio, di trovarne di nuovi).
Cari Amministratori, non funziona così: ogni partita è vinta solo dopo il triplice fischio o quando vi sventolano sopra la bandiera a scacchi e voi, purtroppo, avete invece confuso il percorso con il traguardo.
Non esiste alcun padiglione all’ospedale se il padiglione non è terminato, collaudato e con l’intero personale all’attivo, contrattualizzato e dedicato in via esclusiva ad esso (e non cannibalizzato da altri presidi ospedalieri): voi continuate a scegliere di affidarvi alle “rassicurazioni verbali” senza pretendere con forza alcuna data certa / alcun numero certo.
Non esiste alcun export se non si va a fondo nell’analisi delle problematiche che vivono quotidianamente le imprese locali e, perdonatemi, ma non sarà certo Di Maio o Dalema a spiegare a chi lavora da decenni sul territorio quali sono le ricette (le dinamiche di sviluppo che ad oggi affollano l’agenda politica sono talmente lontane da Marsala che basti guardare al caso che sta montando attorno alla sede Intel a Catania, fino a poco tempo fa data per certa e oggi diventata terreno di battaglia per stanare nuovi consensi).
Non esiste alcun forum o fiera che rappresenti un momento di celebrazione: chiunque lavori nel settore vi saprà dire che trattasi di eventi (come decine ce ne sono all’anno, se non al mese) sempre caratterizzati da un’infinita dose di entusiasmo, ma che, per chi lavora, sono oggetto di valutazione solo nel medio e lungo periodo e solo a consuntivo : la spesa evento complessiva deve essere necessariamente inferiore ai ricavi, non solo alle fatture, che l’evento ha portato all’interno del territorio stesso che ha affrontato la spesa, in questo caso il Comune di Marsala….. in caso contrario la spesa è ingiustificata e l’evento stesso totalmente inutile.
Non esiste alcun porto se si chiede di esultare alla sola ipotesi di farsi finanziare uno studio di fattibilità per un nuovo progetto (il terzo? Il quarto? Scusate ma ho perso il conto).
Non esiste alcun progetto se non viene perentoriamente associato ad una scadenza ultima, chiara e pubblica: è inutile il “vi dico che si farà” se nessuno vuole dire quando, con quali risorse e a che prezzo. Su quest’ultimo aspetto, che spesso noi siciliani tendiamo ad accettare incondizionatamente (“l’hanno fatto in 2 anni anziché in 2 mesi? E vabbè….futtitinni e ringrazia lo stesso!”), ci sarebbe da sbracciarsi oggi più che mai perché non sarà facile che si ripetano le concrete opportunità di cambiamento che oggi potremmo realizzare: se non ci muoviamo subito rischiamo di risvegliarci solo al crepuscolo del PNRR quando i giochi sono stati già fatti altrove e si cominceranno a tirare le somme di quanto effettivamente si sarà rivelata economicamente sostenibile questa “favolosa opportunità di sviluppo e cambiamento”.
In definitiva, cari Amministratori, non è la celebrazione che dà prova del lavoro e del cambiamento e, meno che mai, a partita in corso: solo il lavoro e la professionalità rendono possibile ogni risultato e , potete star certi, non avrete bisogno della vostra macchina della comunicazione e dei vostri post … saranno i cittadini per primi ad esultare perché a nessuno (e dico NESSUNO) interessa remare contro la città in cui vive.
Magari in questo percorso sarebbe il caso di ascoltare anche qualche tifoso che invece di esultare vi grida dagli spalti “ma che fai??? Torna in campo e finisci la partita!!”.
Se invece state pensando “si, ma se aspettiamo l’effettivo conseguimento degli obiettivi ci vorrà del tempo….e intanto cosa ci giochiamo di fronte ai cittadini per le prossime elezioni? L’ordinario non basta….dobbiamo STUPIRE!”, allora potete stare tranquilli : sarete sempre i Campioni del Mondo del 89mo minuto.
Alessandro Pompei