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03/10/2021 10:00:00

Mancano i locali all'Abele Damiani di Marsala. La protesta della scuola

La comunità scolastica dell'Istituto "Abele Damiani" di Marsala è in stato di agitazione per l'assenza di locali dopo la chiusura di un'intera ala della scuola. Il consiglio di istituto contesta le (non) decisioni dell'ex Provincia di Trapani e soprattutto i tempi lunghi per trovare una soluzione al problema del reperimento dei locali. Da diversi mesi, infatti, gli studenti sono costretti a fare lezione in condizioni di incertezza e precarietà, per quella che per il consiglio d'istituto potrebbe essere una lesione del diritto allo studio. 

Ecco in una nota del consiglio d'istituto dell'Abele Damiani lo stato delle cose.

Nel mese di maggio 2021 il Libero consorzio Comunale di Trapani, infatti, comunicava al Dirigente Scolastico dell’ I.I.S “Abele Damiani” di Marsala che, a seguito di delibera supportata da una perizia tecnica, si doveva provvedere alla chiusura del Corpo 2 dell’edificio, comprendente sedici aule, l’aula docenti e la storica Aula Magna.

Prontamente la Dirigenza provvedeva al reperimento di locali di fortuna, all’interno dell’Istituto, per permettere la chiusura dell’anno scolastico, ma contestualmente chiedeva al Libero Consorzio di Trapani di reperire, in vista del nuovo anno scolastico, locali idonei allo svolgimento delle attività didattiche, reclamando più volte un tavolo tecnico dove analizzare le problematiche sorte in seguito all’interdizione delle aule. A distanza di poco tempo, il Consiglio di Istituto provvedeva ad assegnare incarico al professionista Prof. Ing. Scibilia, già docente universitario in Tecniche delle Costruzioni, di effettuare una perizia approfondita che validasse o meno la relazione prodotta dal tecnico incaricato dal Libero Consorzio.


Il docente universitario trasmetteva alla scuola una perizia tecnica aggiornata, con la quale evidenziava una serie di incongruenze tecniche nella relazione rilasciata dal tecnico esterno scelto dal Libero Consorzio e dichiarava altresì, sotto la propria responsabilità, che le sedici aule interdette erano pienamente utilizzabili.


Nonostante ciò, il Libero Consorzio Comunale di Trapani rispondeva che le deduzioni del tecnico incaricato dalla stessa provincia erano da ritenersi corrette, anche in assenza dei nuovi tabulati di calcolo, e quindi ribadiva l’interdizione delle aule in oggetto.
Detta perizia tecnica veniva confutata, in ogni suo punto, dal professionista scelto dalla scuola, il docente universitario Ing. Scibilia, il quale ribadiva, ancora una volta, che le aule erano pienamente fruibili.
Nelle more di superare il contenzioso tra le due parti e di poter riutilizzare le predette 16 aule, prontamente la Presidenza chiedeva al L.C. C. diTrapani locali idonei, dove poter sistemare gli allievi.


Nonostante siano trascorsi cinque mesi dall’interdizione dei locali, il L.C.C. di Trapani non ha mai dato soluzioni adeguate, avendo infatti proposto quanto segue:
1) locali in affitto a Strasatti, per i quali il L.C. C. di Trapani non ha mai avuto la piena disponibilità del proprietario;
2) moduli prefabbricati da installare presso il Podere Badia, senza alcuna autorizzazione urbanistica da parte del Comune di Marsala; il L.C. C. di Trapani è a tutt’oggi alla ricerca di spazi dove sistemare detti moduli;
3) locali del Convitto, dove sono alloggiati gli allievi convittori provenienti da vari comuni della provincia e da province limitrofe.


Preso atto di quanto delineato in premessa, il Collegio dei Docenti e il Consiglio di istituto, riunitisi in seduta straordinaria in data 28 settembre 2021, hanno denunciato che le difficili condizioni in cui versa l’Istituto ledono il diritto allo studio di circa ottocento studenti e compromettono gravemente lo svolgimento delle attività didattiche. L’intera comunità scolastica si è dovuta infatti adattare in spazi assolutamente improvvisati e non consoni alla normale vita scolastica.

Ragion per cui si è deliberato di redigere il presente comunicato ufficiale, affinché la cittadinanza e la classe dirigente marsalese prendano coscienza della grave situazione in atto.

Nello specifico, il Consiglio di Istituto dà mandato al Dirigente Scolastico di proporre in sede regionale l’individuazione di un esperto terzo, in grado di stabilire la sicurezza delle aule interdette e, in caso contrario, di adire alle vie legali, affinché sia ripristinato il diritto allo studio e il diritto ad insegnare in condizioni ottimali, nel più breve tempo possibile.



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