Regolarità e trasparenza per i dati delle analisi delle acque per il consumo umano a Mazara del Vallo. Dopo l’acqua a singhiozzo, fenomeno che – ancora nel 2021 – investe alcune zone del Centro storico della Città del satiro che non hanno l’acqua corrente 7 giorni su 7, ci sarebbero anche i dati ‘a singhiozzo’: quelli relativi ai risultati delle analisi dell’acqua che il Comune dovrebbe rendere noti alla cittadinanza.
IL COMITATO CITTADINO – Torna, in tal senso, a battere un colpo il ‘Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo. E lo fa ricordando “che con l’ordinanza sindacale (n. 119 del 23.11.2020) è stato inibito il consumo ad uso umano dell’acqua nei quartieri di Trasmazzaro e Tonnarella”.
UN NUOVO PROMEMORIA – Nei giorni scorsi il gruppo di cui è presidente Silvana Mannone, ha inoltrato una nota al sindaco. In essa si chiede: “che i dati delle analisi vengano resi pubblici con la regolarità che la legge esige. Il sindaco – si legge nella nota stampa inviata agli organi di informazione locale – a nome dell’amministrazione, ha l’obbligo, come richiesto, di comunicare in tempi brevi il risultato delle analisi delle acque distribuite in tutto il territorio mazarese. La mancata risposta o il ritardo è da ritenere in palese violazione di legge”.
I DATI SONO FERMI A LUGLIO 2021 – I risultati delle analisi, in passato, erano reperibili direttamente sul sito web istituzionale del Comune, ma adesso non sono più aggiornati dal 7 luglio scorso. Era la fine di giugno l’ultima volta che il Comitato aveva scritto al sindaco, Salvatore Quinci, ma in quell’occasione, nella lettera, si chiedeva di: riconoscere il diritto umano all’acqua; confermare la proprietà e la gestione pubblica del servizio idrico integrato; riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica. Erano quelli i punti salienti che il ‘Comitato cittadino per la tutela delle risorse idriche e ambientali del territorio di Mazara del Vallo’ aveva intenzione di fare inserire, grazie ad una apposita delibera, per modificare lo Statuto Comunale con l’inclusione dei tre punti sopra citati.
DA NOVEMBRE ACQUA NON POTABILE AL TRASMAZZARO – Il sindaco Salvatore Quinci, con l’ordinanza n°119 del 23 novembre 2020 vietò l’utilizzo potabile dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale nel quartiere Trasmazzaro, Tonnarella e nelle zone alimentate dalla torre piezometrica di contrada Ramisella, consentendone l’uso esclusivamente per motivi domestici. Per cercare una soluzione utile a rendere potabile la miscela di acque emunte dai pozzi Ramisella c’è in fase di avvio un progetto del Comune che dovrebbe abbattere il parametro nitrato (il livello di nitrati raccomandato per legge, nell'acqua potabile, non deve superare i 50 mg/L) con la messa in opera di un impianto di potabilizzazione a scambio anionico.
IL PRECEDENTE – L’occasione per l’invio della penultima missiva pubblica, inviata al sindaco della Città dallo stesso Comitato ed altri soggetti, era quella di far assumere impegni per l’acqua pubblica ed era stata offerta dalla ricorrenza del 10° anniversario del Referendum sull’Acqua pubblica (12-13 giugno 2011). In quella consultazione popolare vinsero i SI, che – con la maggioranza assoluta degli italiani, 27 milioni, e dei siciliani, 2.132.492, con il 97% dei favorevoli – cancellarono la possibilità di fare profitti sulla gestione dei servizi pubblici, acqua compresa. La lettera con le richieste era a firma, oltre che del Comitato, presieduto da Silvana Mannone, anche dai rappresentanti locali della Cgil, Wwf, Pro Capo Feto, Tueri Naturam, Amici della Terra e Giva.
Alessandro Accardo Palumbo
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