I problemi per Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, non finiscono e riguardano la tenuta della maggioranza e, dunque, della coalizione relativamente al Pnrr.
Pioveranno soldi per la Sicilia ma la diatriba è tutta per la cabina di regia e per le poltrone che dovranno essere occupate, come al solito lamentano i partiti a Musumeci la mancata condivisione di scelte già operate.
Il vice presidente Gaetano Armao ha già nominato il gruppo di lavoro e questo ha comportato un malessere all’interno dei partiti che sostengono Musumeci. Tutto gestito da Armao e Musumeci che però vanno sulla difensiva e parlano di un semplice gruppo di studio, il cui coordinamento è affidato a Nicola Vernuccio, presenti poi ci sono Mario Parlavecchio, Giovanni Bologna, Ignazio Tozzo, Ferdinando Lasco. A questi vengono associati una serie di professori universitari e poi una segreteria scelta direttamente da Armao.
Malumori dentro il gruppo Popolari e Autonomisti, non riescono a capire perché non è stato condiviso nulla, critica pure la Lega e all’interno della giunta regionale non sono mancati veleni.
Antonio Catalfamo, capogruppo all’ARS della Lega, ha lanciato un’accusa molto forte sull’utilizzo dei finanziamenti, terreno molto fertile per i “soliti professionisti della cattiva politica locale”.
Ma nel frattempo Musumeci ha già messo le mani avanti, senza uno snellimento della burocrazia poco si potrà fare.
E alla fine stoppa anche l’operazione Armao: tutte le decisioni verranno prese dalla giunta: “Non esistono altre camere di compensazione”.
Ma c’è un altro problema da risolvere ed è legato all’impugnazione, per mano del Consiglio dei Ministri, della legge approvata dall’ARS sulla sanatoria per gli abusi compiuti nelle aree sottoposte a vincolo.