
Noi e il Covid, vince l'intelligenza contro l'ignoranza e la politica della paura
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Alla fine, quando la racconteremo, questa cosa enorme che ci è capitata, questa storia della malattia e dei contagi, delle quarantene e dei lockdown, dei vaccini e dei green pass, delle autocertificazioni e dei ristori, ci diremo che il coronavirus è arrivato, nella storia umana, al punto giusto, nel momento ideale. Perché Dio non gioca a dadi con l'universo, e si vede.
Pensateci, solo pochi anni fa sarebbe stato impossibile vedere, sui social come nella vita reale, gruppi di complottisti organizzati, teorici dei diritti fondamentali dell’uomo contro ogni tipo di certificato, esperti esegeti della composizione vaccinale. Ci sarebbero stati, come sempre, ma una sonora pernacchia li avrebbe coperti.
Adesso, invece, anche le pernacchie hanno diritto di tribuna nei talk show in tv come sulle pagine Facebook, e quindi il povero ricercatore, l'esperto virologo si deve confrontare con il pizzaiolo che sa tutta la verità sul complotto del nuovo ordine mondiale, o sul medico di campagna che dice che cura con successo il Covid con le tisane.
Solo in questo tempo, che sancisce la morte della storia, dove tutto si racconta e si consuma in un attimo, poteva accadere che qualcuno, anche professori, qualche intellettuale, paragonasse il certificato verde al nazismo o alle leggi razziali. Dimenticando che non c'è nulla di fascista nel dare un certificato che consenta di tutelare la salute di tutti, e che, anzi, è proprio fascista fare il paragone: è liberticida ostacolare il green pass, impedire alla persone di vivere la loro vita.
A proposito, è stupido pensare che ci sia vaccinato lo abbia fatto a cuor leggero. No, lo abbiamo fatto con tanti dubbi, anche noi, ma ci siamo informati e abbiamo deciso che più di ogni perplessità valeva un principio di responsabilità, di solidarietà: vaccinarsi è un gesto che dobbiamo fare tutti, perchè solo con lo sforzo di tutti usciremo da questo incubo. E non deve essere un obbligo, il vaccino, proprio per questo, perché siamo chiamati a scegliere, e la risposta su cosa fare non ce la deve dare lo Stato. La dobbiamo sentire dentro di noi. Come ciò che è giusto. Come ciò che è necessario.
Ma anche queste mie considerazioni verranno coperte da insulti.
Si, è arrivata al momento giusto, l’apocalisse del Covid.
Anzi, si è quasi preparato il terreno.
I Cinque Stelle, ad esempio, oggi si vergognano a dirlo, ma sono stati quelli che hanno sdoganato il negazionismo più ridicolo (ci fu un sottosegretario, ricordiamo sempre, che diceva che lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto), che hanno istituzionalizzato la paccottiglia “No - vax”. Sono stati loro, già anni fa, a dire che “il vaccino ai bambini è un genocidio”, ad aizzare gli elettori contro le cause farmaceutiche. L’ex ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, mazarese, si vantava pure di aver vinto una causa con il suo studio legale sul "vaccino ai bambini come possibile causa dell’autismo".
Ci sembravano pazzi, esagitati. Erano, invece, in linea con i tempi. Tanto che al voto sono stati anche premiati. Ma come sempre accade, a furia di soffiare sul fuoco, l’incendio si sviluppa da se, e brucia anche te.
Un altro che soffia sul fuoco è Matteo Salvini. E anche lui, adesso, ha l'incendio in casa. Questo continuo parlare alla pancia del Paese, questo continuo inseguire il sentiment dei social, alla fine ti porta a sbattere. Facendo leva sulla paura puoi durare una stagione, poi, anche lì, la realtà prende il sopravvento. Pensate, Salvini ha dovuto nascondere il fatto che si è vaccinato, e adesso ha dovuto subire l'allargamento del green pass a tutti, quando, fosse stato per lui avremmo continuato con la cara vecchia autocertificazione, lì dove gli italiani danno il meglio di sé, per dimostrare, come sempre accade, di essere più uguali degli altri.
Racconteremo questo, del tempo che stiamo vivendo. Ma ricordiamo di raccontarlo bene. I Cinque Stelle, come Salvini, sono destinati alla polvere, altre cose restano. E allora diremo che nonostante tutto, nonostante i no-vax, e i complottisti, nonostante la scienza ridicolizzata nei salotti televisivi, siamo riusciti a fare vincere l'intelligenza, a trovare una cura per la malattia in un anno, grazie ad uno sforzo che ha coinvolto centinaia di scienziati di tutto il mondo, e in meno di un anno, in Italia, abbiamo immunizzato il 70% della popolazione, e inventato uno strumento per darci serenità e farci riprendere in mano la nostra vita, contro chi soffia sul fuoco della paura.
Giacomo Di Girolamo

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