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13/09/2021 06:00:00

Mazara, il ponte Arena di nuovo chiuso. Una voragine da milioni di euro

 Il ponte sul fiume Arena, a Mazara del Vallo, nella sua ultima versione, costò circa due milioni di euro – quasi quattro miliardi delle vecchie lire che, al momento della sua costruzione, i primi anni del 2000, non erano così tanto vecchie – per la sola materia prima grezza, utilizzata per la sua costruzione: l’acciaio.

E, adesso, dall’otto settembre scorso è stato chiuso “per motivi di salvaguardia della pubblica incolumità”. Le cause della sospensione della circolazione sono state rese note dal sindaco Salvatore Quinci, a seguito di un colloquio con il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Trapani, Raimondo Cerami, che ha piena giurisdizione sull’opera pubblica.


 LE CAUSE
– Nell’ordinanza dell’ex Provincia, si legge che l’attività d’ispezione effettuata nello scorso mese di agosto “ha evidenziato una situazione di danneggiamento abbastanza avanzata, con evidente stato di degrado per corrosione delle giunzioni saldate del ponte”. Dalle stesse attività è emerso “che il pericolo di crollo di elementi metallici e di rottura delle barre di sospensione sul piano viario risulta molto elevato”. Da qui “l’esigenza, a tutela e a salvaguardia della pubblica incolumità di persone e cose “di interdire lungo il ponte la circolazione al transito di tutte le categorie di utenza veicolare e pedonale”.

IL PERCORSO ALTERNATIVO – Per raggiungere la Strada provinciale 38, provenendo dal centro e viceversa, l’iter è lo stesso già fissato con precedenti ordinanze: percorso dalla SS 115, dalla SP 85 e dalla SB 4 e viceversa, a seconda del senso di marcia degli utenti (il percorso verrà indicato da apposita segnaletica).

QUANDO LA MANUTENZIONE FA RIMA CON L’IMPROVVISAZIONE – Non si capisce come mai – se dei pericoli incombenti sull’opera ve ne fosse contezza, già da parecchi anni, semplicemente visionandone lo stato dei luoghi – si debba sempre ricorrere alla ‘straordinarietà’ delle manutenzioni e, mai, all’ordinarietà, come sarebbe, e lo è, normale, nei Paesi mediamente democratici. Nell’ordinanza del L. C. C. si sottolinea “che sono in fase di conclusione le procedure di affidamento e consegna dell’appalto dei lavori di manutenzione straordinaria, che consentiranno la protezione dai fenomeni di corrosione previa rimozione, pulizia e controllo della parti ammalorate del ponte. Il provvedimento del Libero Consorzio comunale di Trapani, responsabile e competente per l’opera, è stato emanato con ordinanza n. 11/2021, a firma del dirigente del Settore ‘Servizi Tecnici’ del Libero Consorzio, Giuseppe Scalisi e del responsabile del procedimento Patrizia Murana.
UN’OPERA ESAGERATAMENTE FARAONICA E DISPENDIOSA – Da due miliardi e 500milioni si è passati ad otto miliardi seicentoquarantasei milioni 127 mila lire e qualche spicciolo (8.646.127.117,04). Dalla fase progettuale del 1999 a quella che, nella versione definitiva del 2002 fu redatta dall’ingegnere Casano di Marsala) ci fu una levitazione ‘monstre’ dei costi. Qualche anno dopo, tra il 2004 ed il 2005, si arrivò finalmente alla sua realizzazione, grazie ad un finanziamento reperito tramite la Cassa Depositi e Prestiti (cioè con soldi di tutti, a debito però). Eravamo nel regno, politicamente parlando, di Giulia Adamo presidente della Provincia di Trapani. Della necessità di costruire un’opera del genere, e con proprio quei materiali individuati per un ponte a pochi metri dal mare, erano pieni i dibattiti di allora e si sono ravvivati di nuovo anche oggi. Fatto sta’ che, o l’acciaio usato non si è rivelato ‘particolarmente performante’ – se già dopo pochi anni dalla inaugurazione trionfale con ‘nani e ballerine’ (si ballò veramente sul ponte, con luci stroboscopiche e quant’altro, come se vi fosse una vera e propria discoteca) scortati da tromboni e politici cittadini e provinciali di mezza tacca – oppure si errò, scegliendo il metallo e non la muratura; oppure qualcuno commise una serie di errori grossolani dei quali non fu chiamato già allora a risponderne in prima persona. Ai tempi, il dirigente tecnico del IX settore (secondo quanto emerge da una interrogazione in Consiglio provinciale del 8/6/2004, presentata da Girolamo Pipitone) era l’ingegnere Giovan Battista Grillo. E probabilmente, come ventilato da alcuni sui social, non sarà chiamato alcuno, nemmeno adesso, a risarcire gli enormi disguidi che si provocheranno già nei prossimi giorni, ad una buona fetta della popolazione che risiede oltre il fiume Arena.


INNUMEREVOLI CAMPANELLI D’ALLARME – È opera improba non perdersi tra gli innumerevoli segnali ‘premonitori’ che hanno portato una sonnecchiante amministrazione provinciale, e parte del suo apparato burocratico, a non essere più celeri nella manutenzione ‘ordinaria’ dell’infrastruttura viaria. Un breve, e non sicuramente esaustivo elenco (preso dal sito del Comune di Mazara) dei campanelli di possibile pericolo, si possono trovare nella lista che segue: 1) Ponte Arena chiuso al traffico 13, 14 e 15 maggio dalle 9 alle 17 (14 maggio ??? non c’è la data); 2) Divieto di transito ai mezzi pesanti nel ponte sul fiume Arena (25 giugno 2020); 3) Percorso alternativo per gli scuolabus della linea Quarara (4 novembre 2020); 4) Dal 2 al 4 agosto sospensione temporanea del transito dalle ore 9 alle ore 17 nel ponte sul fiume Arena (30 luglio 2021); 5) Sospesa la circolazione veicolare e pedonale nel ponte sul fiume arena.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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