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02/09/2021 12:00:00

A Salemi al via 'Panedicole', la mostra itinerante alla scoperta dei pani e del centro storico

 Un percorso alla scoperta del centro storico di Salemi rivivendo anche il forte legame tra la città, il pane e la sua ritualità. Tutto questo sarà 'Panedicole', mostra itinerante di Salvo Catania Zingali tra le vie del borgo con vernissage venerdì 3 settembre. Protagoniste dell'esposizione, prevista fino al 10 ottobre, le edicole in legno reimmagginate dall'artista con i pani cari a Salemi e ai salemitani: quelli delle feste di San Giuseppe, Sant'Antonino e San Biagio. Saranno in tutto dieci e si snoderanno lungo un percorso che partirà dal Palazzo dei Musei, sede anche dell'Ecomuseo del Grano e del Pane, per poi concludersi nell'antico quartiere del Rabato.

La mostra, curata da Giuseppe Maiorana che è anche coordinatore dell'Ecomuseo del Grano e del Pane, avrà anche un secondo momento: una personale dell'artista, 'Interni/Esterni', all'interno del castello normanno-svevo di Salemi con 24 opere. 'Panedicole' è stata realizzata in collaborazione con il Museo regionale d'arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso di Palermo, che sarà presente al vernissage con il suo direttore Luigi Biondo.
"'Panedicole' ci conduce verso una azione di risveglio responsabile che mira alla custodia delle tradizioni legate al pane rituale - spiega Maiorana -. L'artista, in questo inedito progetto realizzato in situ, ci invita a percorrere le vie dell'antico borgo per scoprire dieci nuove edicole votive in legno collocate nei pressi delle antiche case in cui si intravedono le tracce delle passate edicole. Le nuove 'icone simbolo' diventano i pani rituali. Nelle sale del castello, inoltre, l'artista ci propone scorci di paesaggi, angoli di vita vissuta in città, grandi spiagge, interni con giocattoli, arredi e le opere del ciclo dei dolci di Sicilia".

"Con 'Panedicole' si rafforza quel percorso di rilettura della tradizione legata al tema del pane avviato in questi anni dall'amministrazione comunale e che ha portato all'istituzione dell'Ecomuseo del Grano e del Pane - affermano il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, e l'assessore alle Culture, Vito Scalisi -. Un nuovo tassello di una felice intuizione avuta qualche anno fa: grazie a un unico momento artistico, che si avvale della prestigiosa collaborazione del Museo regionale d'arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso di Palermo, ci sarà la possibilità di riscoprire i pani della tradizione salemitana e di riavvolgere il nastro del tempo rivivendo la bellezza del centro storico, che dimostra tutta la sua duttilità diventando anche un luogo ideale per allestimenti en plein air".

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Nel primo anniversario del sequestro dei 18 pescatori di Mazara del Vallo a opera delle milizie del generale Haftar, un libro ricostruisce quelle drammatiche vicende e la vita della comunità mazarese. A Mazara del Vallo, domenica 5 settembre, alle ore 21:00, al Collegio dei Gesuiti, la prima presentazione nazionale del reportage "La cala. Centro giorni nelle prigioni libiche", con gli autori Giuseppe Ciulla e Catia Catania e il giornalista Luca Telese.       

Da mercoledì 1 settembre è in tutte le librerie e gli stores online, il libro “La cala. Cento giorni nelle prigioni libiche”, scritto a quattro mani dagli autori mazaresi Giuseppe Ciulla e Catia Catania. Edito da Bompiani, il saggio, che esce in occasione del primo anniversario del sequestro dei pescatori mazaresi, andrà ad arricchire la collana “Munizioni” diretta da Roberto Saviano, che ne ha curato le varie fasi della pubblicazione.

Il libro ricostruisce la recentissima vicenda della cattura, la prigionia e la liberazione dei diciotto pescatori di Mazara per mano del generale libico Haftar, sullo sfondo del Mediterraneo e di un Paese che non conosce pace. Inoltre restituisce le storie di quei diciotto uomini e delle loro donne, che per settimane si sono incatenate davanti al Parlamento, e di tutte le voci del mare nostrum, dove poter pescare in sicurezza è ormai questione di vita o di morte.

Parallelamente è un viaggio nella marineria mazarese e nella città di Mazara, attraverso la storia di Rosetta Ingargiola, la madre del capitano del Medinea Piero Marrone: è il loro rapporto il filo rosso che lega tutte le storie di questa vicenda.