Egregio Direttore poiché di lontane origini marsalesi, leggo quotidianamente TP24 per conoscerne gli eventi che accadono in questa bella città. Purtroppo però le notizie che via via si avvicendano nel tempo, mostrano una Marsala affetta da molteplici problemi di degrado, che non conosceva in passato durante le mie numerose visite nel tempo per motivi turistici; ma che tuttavia vedevo accennandosi nel tempo.
Ma quel che più mi rattrista è l’assalto allo Stagnone, luogo magico, meraviglioso e unico. Fu un mio zio che mi fece visitare Mozia e quella laguna, quando ancora il passaggio in barca doveva essere richiesto ad alta voce dalla riva dell'isola o da quella della terreferma, e da quel momento il fascino di quel posto irripetibile mi rimase impresso per sempre e, quando possibile, lo rividi sempre con lo stesso primitivo entusiasmo. Poi in quelle occasioni però scorsi il continuo fiorire di centri di attività sportiva, di mescita, se non di ristorazione, anche se in qualche modo autorizzate e non.
Non era difficile, specie per me che vivo in una zona a forte intensità vacanziera, non turistica poiché trattasi d'altra cosa, preconizzarne le conseguenze. Un sistema economico completamente incompatibile con quell’ambiente, e la percezione tangibile di potere fare ciò che si vuole, genera inevitabilmente caos e rapido decadimento; da qui la conseguente alterazione della morfologia del terreno, la distruzione della flora autoctona marina e terrestre, della fauna tipica, ed altri fenomeni disdicevoli.
Ho letto anche dell’inefficacia degli enti che dovrebbero tutelarlo, e del rimpallo di responsabilità se non di confusione di competenze, dell’assenza della politica e delle Istituzioni in genere. Organismi che non hanno saputo dare indicazioni per un turismo sostenibile, ma comunque capace di creare ricchezza. Ed è in questo brodo che galleggia e sguazza chi concepisce e spaccia come sviluppo economico il consumo di questo territorio.
In questo quadro quindi appare quanto mai bizzarra la vicenda che ha interessato la chiusura dell’ex Lido San Teodoro, di cui non entro nel merito dei fatti, oggetto di un’attenzione che non è stata replicata in altri casi; almeno così sembra osservando la situazione dall’esterno.
A questo punto mi chiedo se esista o meno la possibilità di adire alla Magistratura per mettere ordine a questa situazione, magari da parte di associazioni legate al mondo della tutela paesaggistica e culturale, ovvero instaurare un commissario straordinario per quello scopo con poteri decisivi ed esecutivi, prima di giungere al punto che i nostri eredi non possano godere di quell’immensa bellezza.
Cari marsalesi Mozia e lo Stagnone hanno sfidato i secoli; sono stati il vostro passato e le vostre radici, quindi il vostro futuro. Abbiatene cura, non perdetelo.
Salvatore De Vita