Coronavirus, Italia: verso l'obbligo di vaccino. Il green pass durerà 12 mesi
Il governo valuta di estendere l'obbligo di vaccino anche ad altre categorie di lavoratori, oltre al mondo della scuola, e di estendere la validità del green pass per 12 mesi. Mentre Figliuolo garantisce che entro Settembre l'80% degli italiani sarà vaccinato. Sono queste alcune delle principali notizie sul coronavirus in Italia. Vediamole insieme.
Figliuolo conferma l'obiettivo dell'80% degli italiani over 12 vaccinati entro settembre. Da oggi la campagna potrà contare su altri 5,3 milioni di vaccini, 3,7 milioni Pfizer e 1,6 milioni Moderna. Il Cts esaminerà venerdì la richiesta di prorogare da 9 mesi a un anno la durata del Green pass. Speranza è convinto che dirà sì e ritiene che la terza dose si farà a partire dai più fragili: immunodepressi, trapiantati e over 80. Nell'ultimo bollettino crescono i nuovi contagi (6.076), le vittime (60), le terapie intensive e i ricoveri. Il tasso di positività è al 2,3%.
Vaccini: Locatelli (Cts): "Ok dell'Fda sproni gli indecisi"
L'approvazione definitiva del vaccino anti-Covid di Pfizer da parte dell'agenzia americana Fda rappresenta un ulteriore stimolo alla vaccinazione secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli. "L'obiezione che i vaccini sono stati approvati troppo rapidamente viene a perdere qualsiasi consistenza", ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera. L'ipotesi di estensione il Green pass a 12 mesi è "più che ragionevole" per Locatelli. Considerato che le prime vaccinazioni nel mondo sono iniziate dieci mesi fa e "non essendoci a oggi evidenza che vi sia una sostanziale perdita dell'effetto protettivo offerta dall'immunizzazione nei primi vaccinati, la scelta di prorogare la scadenza a 12 mesi - spiega - trova una solida base".
Garante Privacy, 'no a liste prof 'no vax' "Non è consentita la verifica diretta delle scelte vaccinali e della condizione sanitaria da parte dei dirigenti scolastici: devono limitarsi a verificare il possesso di una certificazione valida". Lo afferma il garante per la Protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, in un'intervista a 'Repubblica' in merito all'ipotesi che le scuole possano avere gli elenchi dei 'prof' vaccinati. "Questa soluzione solleva più d’una perplessità, non solo in termini di privacy ma anche di ragionevolezza della misura. In tal modo, ad esempio, non si potrebbe accertare se un vaccinato nel frattempo si è contagiato, vanificando il senso del Green Pass. E per quanto riguarda i certificati di esenzione, servono cautele per evitare la rivelazione di dati sanitari e patologie" spiega.
Obbligo vaccinale.
L'ipotesi obbligo vaccinale in Italia si fa sempre più concreta. "Sul vaccino obbligatorio faremo le valutazioni del caso – ha detto ieri Speranza – il governo la farà in corso d'opera, In questo momento non c'è alcuna decisione assunta. Per l'obbligatorietà c'è bisogno di una legge, i numeri adesso sono interessanti, tra qualche settimana vedremo qual è la strada migliore".
Ieri è arrivato il sì dalla Consulta di Bioetica, favorevole all'obbligo del siero anti-Covid per tutti. "Il senso è che se si vuole stare in società e non chiusi in casa, si ha il compito e l'onere di vaccinarsi", ha detto ieri all'Ansa il presidente della Consulta di Bioetica Maurizio Mori preannunciando la pubblicazione nei prossimi giorni del parere dell'organismo tecnico, nominato dal presidente del Consiglio.
Il via libera definitivo al vaccino di Pfizer/BioNtech da parte dell'agenzia americana Fda spiana la strada all'obbligo vaccinale per i i lavoratori del pubblico, a partire dai lavoratori della scuola. "Un ulteriore stimolo a vaccinarsi, a non aspettare. Un pungolo che sprona i ritardatari", perché a questo punto "l'obiezione che i vaccini sono stati approvati troppo rapidamente viene a perdere qualsiasi consistenza. Nessuno dei passaggi di valutazione più rigorosi rispetto alla sicurezza è stato saltato", ha commentato oggi Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico. "Questa decisione testimonia che il vaccino in questione, così come gli altri vaccini autorizzati per uso clinico in uso emergenziale o secondo il criterio dell'approvazione condizionata in Europa, rispondono ai criteri scientifici più stringenti relativi al processo di produzione, al profilo di sicurezza ed efficacia immunizzante".
Se si è andati avanti per gradi, ha aggiunto, è perché "l'uso emergenziale e l'approvazione condizionata sono stati impiegati in quanto il processo autorizzativo è più rapido rispetto al tempo richiesto per un'approvazione definitiva. Questa decisione fornisce, semmai ve ne fosse bisogno, ulteriore supporto a quanto abbiamo sempre sostenuto per argomentare scientificamente il rigore adottato nello sviluppo dei vaccini".
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