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19/08/2021 06:00:00

   Salemi. Il Liceo classico, chiuso a marzo per problemi statici. Ma i lavori?

Può una struttura pubblica costruita secondo le norme antisismiche avere problemi di staticità dopo appena 31 anni dalla sua inaugurazione?

Parrebbe di si. Almeno, stando a quanto disposto in seguito ad un sopralluogo effettuato dai tecnici dell’ex Provincia nel mese di marzo di quest’anno.

In un laconico, quanto “strano” comunicato si rendeva noto che il Liceo Classico di Salemi “chiudeva i battenti” (sic) perché si rendevano necessari una serie di lavori di manutenzione straordinaria.

Se ne sarebbero occupati gli uffici della medesima ex provincia.

Sono passati cinque mesi da quel 13 marzo, ma del cantiere nessuna traccia. Tutto fermo. Statico, sarebbe il caso di dire.

E dire che siamo ormai alla vigilia della riapertura dell’anno scolastico.

Di certo, fino a questo momento, c’e che gli studenti del Liceo Classico “Francesco D’Aguirre” di Salemi ritorneranno a dover seguire le lezioni presso la sede dell’Istituto Tecnico Commerciale, come hanno fatto da quel fatidico giorno di primavera.

Non sono stati solo i 130 alunni a traslocare, ma anche gli uffici di segreteria e i laboratori.

Una soluzione “provvisoria” che, cosi continuando, rischia di diventare permanente, come spesso accade in queste amene lande. Un culto, una filosofia.

E poco conta se soffrire saranno gli studenti, il corpo insegnante e il personale tutto.

C’e’ da cominciare a preoccuparsi. Il silenzio più assordante che ammanta la vicenda non lascia ben sperare.

Della dolente questione se n’e’ fatto interprete il segretario del locale circolo del PD Giuseppe Gandolfo, il quale, come si dice in questi casi, ha preso carta e penna per sollecitare l’attuale commissario dell’ex Provincia, dott. Raimondo Cerami a intraprendere iniziative risolutive.

Una lunga storia quella del Liceo Classico D’Aguirre di Salemi ricca di luci ed ombre. Nasce nel 1938 per volontà del professore Vito Spedale che stranamente non viene mai citato, mentre ogni forma di panegirico viene riservato al monaco cappuccino Maurizio Damiani, che diresse il liceo per un quarantennio con metodi spesso personalistici e che non impedì l’intitolazione in suo onore di una via cittadina.

Finché fu lui a dirigerlo ogni pratica di statizzazione del Liceo restò una chimera.

Cosa che avvenne quando ministro della Pubblica Istruzione era l’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella. Finiscono i tempi delle verità a senso unico e inizia l’era della scienza e del dubbio costruttivo.

Il Liceo finalmente comincia a risplendere di luce propria, grazie ad un team di insegnanti che lo ha trasformato e modernizzato.

Non e’ un caso che da alcuni anni il Liceo Classico D’Aguirre abbia conquistato il primo posto come migliore Liceo Classico della Provincia di Trapani.

A sancire il primato, una Istituzione indipendente come la Fondazione Giovanni Agnelli, che attraverso l’Eduscopio, stila una classifica annuale, misurando l’efficacia educativa delle scuole italiane di secondo grado. In questa classifica il Liceo di Salemi, primeggia da alcuni anni.

“Certamente”, afferma Giuseppe Gandolfo, “la sicurezza degli studenti e di tutti i dipendenti che vi lavorano viene prima e sopra ogni cosa, ma la chiusura, seppur temporanea, di una scuola tanto importante e da sempre attiva nell’ambito delle manifestazioni culturali cittadine rappresenta un duro colpo all’immagine di Salemi. Ad oggi nulla di ufficiale è stato comunicato dall’ente deputato, il Libero consorzio comunale di Trapani riguardo i lavori da realizzare e i tempi di impiego. La nostra preoccupazione è che gli studenti del Liceo non possano rientrare nella loro scuola per molto tempo.”

Per mesi gli studenti, a causa dell’emergenza sanitaria, non hanno potuto frequentare le lezioni in presenza e sono stati privati della normale quotidianità scolastica con inevitabili conseguenze sul piano della socializzazione.

Se a questi problemi del Covid si sommano quelli causati dalla perdita d’identità che una situazione precaria e provvisoria inevitabilmente può provocare, si ha subito chiaro che dal punto di vista didattico i ragazzi non si trovano nelle condizioni ideali.

Riuscirà l’invito rivolto da Gandolfo al funzionario a smuovere l’incresciosa situazione? Un interrogativo grande come una casa.
Il dottore Raimondo Cerami ha tutti i poteri per dimostrare di un essere un freddo burocrate. Il cognome che porta e che ci ricorda il grande scrittore e sceneggiatore Vincenzo, autore anche de “La Vita e’ Bella”, potrebbe fare ben sperare.

Franco Ciro Lo Re

 



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