Il presidente della Regione, Nello Musumeci, lancia un appello a tutti gli alleati della colazione, chiede unità di intenti e non dispersione di capitale politico.
Le ultime uscite pubbliche della Lega e di Fratelli d’Italia sono state contro il governatore, non sono andati giù gli ultimi provvedimenti che riguardavano la richiesta di esibizione del green pass per l’accesso agli uffici pubblici, articolo dell’ordinanza che è stato cancellato perché è intervenuto il Garante.
Lo stesso presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè, ha parlato di troppe e confuse ordinanze, sul green pass non condivide la linea di Musumeci: si può avere la carta verde ed essere positivi, meglio i tamponi rapidi.
Miccichè non ama molto Matteo Salvini, seppure facciano parte della stessa coalizione e lo invita a non spaccare la coalizione, il nome del futuro candidato lo si deciderà insieme anche con lo stesso Musumeci che ha tutto il diritto di volersi ricandidare.
La discussione non piace al presidente, che in questo momento è impegnato a fronteggiare l’ennesima ondata di Covid, con i ricoveri che aumentano e con una regione in preda ai contagi che si appresta a diventare zona gialla.
Del resto lo aveva già detto a giugno: ha seminato, adesso è tempo di raccolta che dovrà essere fatta dalla medesima coalizione che ha governato in questi cinque anni. Lega e Fratelli d’Italia chiedono invece un cambio di nome al vertice della Regione, i due leader dovranno però fare i conti con Miccichè che non si dice pronto, come non lo sarebbe la Sicilia, ad appoggiare un leghista o un sovranista. Meglio una candidatura forzista o una che nasca dal centro. In quel di Catania Pippo Castiglione è in campo, dialogante con le varie forze politiche, pronto a spendere su pragrammi certi da costruire sul modello Draghi.
Dall’altra parte Musumeci rivendica la capacità elettorale che ha avuto nello strappare nel 2017 l’Isola da un governo di Cinque Stelle, il centro destra grazie a lui è tornato centrale nel dibattito.
Seppure la Lega in Sicilia si sia rafforzata con ingressi da numeri importanti è pur vero che stenta ad avere una classe dirigente solida nelle varie province, vedasi Trapani dove sono pochissimi i consiglieri comunali.
In questo momento la partita da giocare è un’altra: sconfiggere la pandemia.