
La Sicilia e i "trucchi" per restare in zona bianca
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La Sicilia è destinata a diventare zona gialla dalla prossima settimana, e ci sono molte polemiche per alcune decisioni dell'assessore alla salute, Ruggero Razza, su dimissioni dei pazienti e aumento dei posti letto, che fanno pensare a qualche "manovra" per cercare di rendere meno amari i dati sull'occupazione ospedaliera ed evitare la zona gialla.
Razza, tra l'altro, è indagato per la vicenda dei dati falsi comunicati sul Covid, e, come era prevedibile quando il presidente della Regione Musumeci ha deciso il suo reintegro, per ogni sua scelta è impossibile non ripensare ai morti "spalmati" emersi dalle intercettazioni dell'inchiesta.
Ma veniamo a noi. In Sicilia sta accadendo che i posti letto disponibili in terapia intensiva aumentano, anche se i medici e gli infermieri disponibili per farli funzionare restano gli stessi.
Gli ospedali ricevono ordini perentori di «scaricare» pazienti e mantenere il «turnover» per liberare le corsie, mentre il numero di tamponi effettuati è crollato rispetto alla primavera.
Ricordiamo che in Sicilia i malati di Covid-19 occupano infatti più del 10 per cento dei posti disponibili in terapia intensiva e il 17 per cento di quelli in area medica, mentre la soglia che determina in passaggio in zona gialla è rispettivamente del 10 e del 15 per cento.
Il quotidiano "Domani" riporta un'analisi di Vittorio Nicoletta, che si occupa di analisi dei dati. E' uno degli osservatori del Covid-19 ad essersi accorto come da mesi ormai i posti disponibili in terapia intensiva nella regione sono piuttosto ballerini. A inizio luglio erano circa 630, mentre oggi, a parità di specialisti e infermieri, ce ne sono 200 in più. Il Movimento 5 Stelle in regione ha accusato la giunta di aver obbligato le aziende sanitarie a «riaprire i reparti Covid» così da «aumentare i posti letto e ritardare quello che sembra ormai un inevitabile passaggio in zona gialla».
Per mantenere attivo un letto di terapia intensiva non è sufficiente la presenza di un ventilatore, cioè il dispositivo meccanico che aiuta la respirazione del paziente. Servono anche specialisti in anestesia e infermieri, due professioni di cui c’è una grave mancanza. Qui c'è una denuncia di qualche giorno fa proprio del sindacato degli infermieri, per quanto riguarda l'ospedale Covid di Marsala.
È da quando sono stati introdotti i parametri basati sull’occupazione dei posti letto che gli esperti sottolineano come le regioni abbiano un incentivo a gonfiare i numeri di posti letto disponibili, conteggiando anche quelli dotati di ventilatore, ma non del personale per farlo funzionare.

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