Una festa abusiva con circa 300 partecipanti sarebbe stata organizzata nella discoteca 'Megà' di Stromboli, nelle Eolie, che è chiusa da due anni. La struttura è stata vandalizzata.
La festa sarebbe stata interrotta dopo una rissa scoppiata tra alcuni dei presenti. I proprietari, informati dell'accaduto l'indomani, hanno presentato una denuncia ai carabinieri.
"Non è sicuramente facile gestire la situazione attuale - dice il patron della discoteca, Mario Cincotta - che dovrebbe prevedere almeno il doppio dell'organico attuale delle forze dell'ordine, per far fronte al controllo delle tante feste che i giovani organizzano. Ma ciò non toglie che il servizio di controllo proprio in questi mesi di pandemia e grandi flussi turistici, debba essere adeguato al rischio. Chi paga a questo punto i danni? È stata garantita la sicurezza necessaria affinché cose del genere non accadano? Non è una bella situazione - sottolinea l'imprenditore - e andrebbe gestita con un impiego di mezzi e uomini adeguati al momento attuale. In ogni caso, non si può stare zitti di fronte a questi fenomeni crescenti catalogati con 'ma sono giovani, hanno bisogno di sfogarsi'".
Le feste abusive in queste settimane sono frequenti, non solo in Sicilia. Tra il Lazio e la Toscana, da Ferragosto, c'è un rave party senza sosta con oltre 10 mila giovani arrivati da tutta Italia e tutta Europa. A ridosso di Ferragosto camper e mezzi pesanti hanno invaso 30 ettari a ridosso del lago di Mezzano, nel Viterbese. Un rave ovviamente senza rispetto delle regole con partecipatni no-covid, no-mask, no-vax. Un ragazzo è morto annegato nei giorni scorsi, ma questo non ha fermato la musica tecno sparata dalle potenti casse. Un altro ragazzo finito in ospedale in coma etilico è positivo al Covid. La questura ha le mani legate, usare la forza contro 10 mila persone è eccessivo, è stata avviata una trattativa per lo sgombero il prima possibile, mentre scorrono a fiumi droga e alcol.