L'omicidio di Favara: i sospetti sul suocero di Lupo, il clima di omertà
Articoli Correlati:
Un delitto in famiglia in stile mafioso. E' lo scenario che si va costruendo intorno all'omicidio di Giuseppe Lupo, avvenuto domenica sera in un bar di Favara, in provincia di Agrigento. Lupo è un personaggio molto noto nella zona, perchè era stato anche presidente del consiglio comunale, e perchè aveva fatto i soldi con le comunità per anziani e disabili, finendo anche in diverse grane giudiziarie.
Era sceso dalla sua Porsche per entrare dentro ad un bar, per un gelato. Il killer è entrato a volto scoperto e senza mascherina. Lui ha cercato di scappare nel bagno. Sono stati sparati tre colpi. Due lo hanno raggiunto in testa. Il barista non ha visto nulla: "Ero chino per preparare il gelato" ha detto. E anche le tante persone in giro non ricordano nulla del killer in fuga. Insomma, scene da film di mafia, che riportano Favara e la Sicilia indietro negli anni.
Gli inquirenti hanno già un sospettato, riporta il quotidiano La Sicilia, ed è l'ex suocero di Lupo: Giuseppe Barba, 60 anni. Tra i due, qualche giorno fa, ci sarebbe stata anche una lite. Barba fu picchiato a sangue dall'ex genero nella stessa via dove si è consumato il delitto appena un mese fa. La separazione di Lupo con la moglie era freschssima, e in ballo c'erano tanti interessi economici, e non solo.
Secondo Repubblica, che descrive Favara come la capitale dell'omertà, si indaga anche su contrasti con alcuni ex soci di una Rsa.
Anche Barba è nel business delle case di accoglienza, e il suo, a Favara e dintorni, è un cognome con relazioni criminali "importanti".
Nel 2017, Lupo, con la moglie, era stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta "Stipendi spezzati": gli era stato contestato di aver prima accreditato gli stipendi ai dipendenti di una cooperativa e poi di aver prelevato la metà dell'importo attraverso delle carte bancomat intestate agli stessi dipendenti.
Un anno prima, Lupo era stato indagato nell’ambito di un’altra inchiesta, per presunti maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti di alcuni minori affidati ad una comunità alloggio di Licata: il 20 maggio scorso, era stato rinviato a giudizio per questa indagine. Ora, i carabinieri stanno riesaminando gli atti delle vecchie inchieste. Nel novembre 2011, l’auto dell'imprenditore, all’epoca consigliere comunale, era stata incendiata.
"Chiunque avesse visto qualcosa, anche quello che può sembrare un piccolo indizio o un dettaglio anche insignificante - è stato l'appello lanciato dalla sindaca dimissionaria di Favara, Anna Alba - si rivolga, con fiducia estrema, ai carabinieri. E lo faccia, se vuole, anche in forma anonima. Dia la possibilità agli investigatori di procedere celermente nelle indagini e dia la possibilità a questa comunità, che sta facendo tanti sforzi, di non essere etichettata come omertosa. Non ci sarà nulla che potrà lenire la perdita di un genitore - ha aggiunto - ma aiutiamo, aiutate a fare giustizia. E’ molto triste, e questo mi provoca anche rabbia, che questo Comune non abbia potuto permettersi una videosorveglianza. Forse un sistema pubblico di telecamere avrebbe potuto essere determinante nell’inchiesta».
Thanksgiving alla Morgan School: una festa all’insegna della gratitudine
Il Thanksgiving, simbolo di condivisione e gratitudine, è una delle festività più sentite negli Stati Uniti, un momento dedicato a riflettere sul valore delle relazioni e sull’importanza di ciò che si ha....
La madre di Larimar: "So chi ha ucciso mia figlia"
"So chi ha ucciso mia figlia". Johary Annaloro, madre di Larimar, la quindicenne siciliana trovata impiccata ad un albero a Piazza Armerina, vicino enna, lo scorso 6 novembre, ha annunciato di aver riferito agli inquirenti i nomi...
Natale in Sicilia: Salemi Bus ti porta a casa a prezzi convenienti
Con l'avvicinarsi delle festività, è già tempo per molti siciliani di iniziare a programmare il ritorno a casa. Ogni anno, in questo periodo, cresce l'attesa di riunirsi con la famiglia per il Natale, ma insieme all'entusiasmo...
Larimar, il racconto dell'amica: "Non so di foto osè". L'appello del procuratore: "Chi sa parli"
“L’ho sempre vista felice. Non c’è stato alcun litigio. Foto osè? Non ne so nulla”. A parlare è la migliore amica di Larimar Annaloro, la quindicenne di Piazza Armerina trovata impiccata nei pressi...
L'ortodonzia: allineamento e normo occlusione
L'ortodonzia e' quella branca dell'odontoiatria che si occupa dello studio, della diagnosi e della terapia del mal posizionamento dentario. L'ortodonzia si divide in fissa, mobile ed invisibile. Prima di occuparci dell'allineamento dentario...