Sono 946 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore i Sicilia a fronte di 8.865 tamponi processati. L'incidenza sale al 10% ieri era al 5,4%. L'isola resta al primo posto per nuovo contagio giornaliero.
Gli attuali positivi sono 18.036 con un aumento di altri 549 casi. I guariti sono 393 mentre nelle ultime 24 ore si registrano altre 4 vittime e il totale dei decessi sale a 6.141. Sul fronte ospedaliero sono adesso 606 i ricoverati, 9 in più rispetto al giorno precedente mentre in terapia intensiva sono 68 i ricoverati tre in più rispetto a ieri.
Sul fronte del contagio nelle singole province la situazione è la seguente: Palermo 192, Catania 183, Messina 8, Siracusa 98, Ragusa 146, Trapani 108, Caltanissetta 115, Agrigento 71, Enna 25.
Non solo la Sicilia è ultima per vaccinazioni e prima per contagi, adesso ha un altro record: le vittime del Covid. Negli ultimi cinque giorni, infatti, il 25% delle vittime in Italia sono state tutte siciliane.
Con il 9 per cento di terapie intensive e il 15 dei reparti ordinari occupati da positivi, solo per un soffio la Sicilia ha evitato la zona gialla. Ma l’appuntamento sembra rinviato solo di una settimana.
E' per questo che il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato un’ordinanza che reintroduce l’obbligo di mascherina anche all’aperto nei luoghi affollati, il divieto di entrare negli uffici pubblici senza Green Pass, l’obbligo di tampone per chi deve partecipare a matrimoni e cerimonie in assenza del completamento del ciclo vaccinale, il tampone obbligatorio anche per chi arriva dagli Usa e altre misure.
Una decisione, quella di Musumeci, che lo sta esponendo a molti attacchi. “Musumeci ancora una volta arriva tardi e male” esordisce così il sottosegretariato alle Infrastrutture e trasporti commentando l’ordinanza per l’emergenza Covid in Sicilia, Giancarlo Cancelleri. “Quella che lui definisce una stretta per contrastare il contagio del virus e accelerare la campagna vaccinale, è una misura che arriva tardi, visto che da mesi ormai la Regione, gli unici primati che riesce ad avere sono il primo posto per contagi e l’ultimo per numero di vaccinati. Misure non chiare e restrizioni confuse. Tutte informazioni poco accessibili ai cittadini siciliani e ai turisti che hanno scelto la nostra terra per le loro vacanze. Misure che abbiamo invocato con forza durante i mesi passati e che purtroppo non solo non sono arrivate, ma hanno lasciato spazio ad una comunicazione farneticante e confusionaria” continua Cancelleri.
Si smarca poi anche Fratelli d'Italia, che in giunta esprime l'assessore al Turismo Manlio Messina, protagonista qualche giorno fa di un'uscita pubblica contro il Green Pass. "Pur condividendo appieno la finalità di fronteggiare l'avanzata dei contagi da Covid-19 - scrivono in una nota congiunta la segreteria regionale e il gruppo parlamentare all'Ars - invitiamo il presidente della Regione a specificare più chiaramente, e se necessario anche rivedere, alcune delle misure previste al fine di rendere più efficaci e certe le loro attuazioni. In particolare, vanno chiarite le disposizioni sugli uffici pubblici che limitano gli accessi solo a chi possiede il green pass e la stessa definizione di ufficio pubblico".
Nello Musumeci: "Ordinanza secondo legge"
"Il decreto legge vigente, in coerenza con tutti i precedenti, affida al potere di ordinanza del presidente della Regione (soggetto attuatore del commissario nazionale per la emergenza) la disciplina di misure restrittive temporanee dettate da ragioni epidemiologiche. Questo è il caso, in diritto. E certamente è sotto gli occhi di tutti l'elevata incidenza del contagio nell'Isola. Risponderemo ai rilievi anche perché il Garante ha ritenuto che la misura contestata fosse estesa ai luoghi privati aperti al pubblico e non soltanto agli uffici pubblici a sportello come abbiamo chiarito". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in merito all'ordinanza del 13 agosto con disposizioni per il contenimento dell'epidemia di Covid-19 che ha suscitato polemiche anche tra le forze che sostengono il governo regionale. "Seguendo la rigida interpretazione proposta - prosegue Musumeci - al potere di ordinanza sarebbe affidato, come durante il lockdown, il diritto di vietare l'ingresso agli uffici pubblici, mentre non potrebbe essere concessa la sua regolamentazione. Chi ha la pazienza di leggere il prof. Treu stamattina su La Repubblica, troverà ancora una volta ribadito quanto già evidenziato dal prof. Ichino sulla efficacia della normativa nazionale vigente in materia di diritto del lavoro per adottare (quindi promuovere con atto di ordinanza) misure sulla sicurezza che riguardino i luoghi di lavoro. Comunque, non mi piacciono le polemiche, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria e quando sono pretestuose". "E per tale ragione - conclude - attenderemo la risposta del Garante prima di dare esecuzione alla misura. In ogni caso, qualcuno mi farà comprendere la logica per la quale serve la certificazione per la mensa aziendale e non dove possono verificarsi degli assembramenti! Tutti quelli che si sforzano di polemizzare, in queste ore, dedichino lo stesso sforzo a sensibilizzare i cittadini alla vaccinazione. Faranno così un migliore servizio alla società".
Nello Musumeci: "Rispetto per precauzioni è saltato"
"A questo triste primato concorrono almeno due ragioni. Certamente la diffusione della variante Delta, che ormai in tutta Europa ha preso la prevalenza e corre tra i giovani in modo veloce. L'andamento siciliano, peraltro, si allinea con i luoghi a maggiori flussi estivi: in Sicilia in questo mese di agosto abbiamo il 50 per cento in più di popolazione, quindi il aumento del rischio contagi. Ho visto scene, dalle foto pubblicate sui social e sui giornali, che non lasciano scampo a dubbi: il rispetto del principio di precauzione è del tutto saltato, molti non avvertono più paura, si avver invulnerabili". Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, in un'intervista al quotidiano La Sicilia. "C'è poi il secondo aspetto: l'andamento della campagna vaccinale. Siamo partiti correndo, ma strada facendo ha prevalso il fatalismo in una parte non marginale dei cittadini, rinunciatari verso il vaccino. Sul piano organizzativo abbiamo dato tanto, dagli hub al coinvolgimento di tutti i professionisti, a partire dai medici di famiglia. Oggi proviamo a dare di più, ma i cittadini devono fare la loro parte, altrimenti il rischio non è la zona gialla, ma l'incombere di una violenta quarta ondata e un nuovo lockdown a ottobre. Non possiamo permettercelo, per la salute di tutti e per la sopravvivenza dei nostri operatori economici".