Realizzare murales è la moda del momento. Non c'è comune, piccolo o grande, che non si sottragga al fascino della pittura sui grandi muri degli edifici pubblici, o delle opere abbandonate, come delle palazzine di certi quartieri popolari. Si abbellisce una zona, spesso disagiata, con poco, si possono fare comunicati stampa sul "recupero urbano" e sul valore della "street art". Se poi il murales è a tema mafia, la popolarità è assicurata. A volte capita però che, nella fretta, ci si dimentichi di un permesso, di un'autorizzazione. O si affreschino pareti che non sono propriamente pubbliche. E' quello che accaduto a San Vito Lo Capo, con i murales "abusivi" realizzati dal Comune.
I murales in questione sono stati creati a Settembre 2020 da alcuni artisti nell'ambito della manifestazione "SUA - San vito Urban Art". Nel portale turistico di San Vito ci sono tutte le opere, con una mappa.
"Educare al bello, al rispetto e alla tutela dei luoghi e degli spazi comuni, in cui tutti possono riconoscersi", questo, secondo il Comune, è lo spirito del progetto, che impegna otto artisti. Qui un servizio del Tgr Sicilia. I murales sono stati realizzati su 5 stazioni di sollevamento della rete fognaria ubicate all’interno del paese, sull’immobile in uso alla Guardia Costiera e sull’edificio ospitante l’ufficio tecnico comunale. La direzione artistica è affidata all'architetto Arianna Maggio.
A Novembre, però, la Soprintendenza di Trapani acquisisce la documentazione fotografica e invia una nota al Comune: tutti i murales sono abusivi. Alla faccia del rispetto e della tutela dei luoghi. La loro realizzazione viola il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, i vincoli ai quali è sottoposto il centro urbano di San Vito, il Piano Paesaggistico, e, già che ci siamo, un paio di articoli del codice penale. I murales (ne vengono contati dodici) sono abusivi perché privi del parere preventivo della Soprintendenza.
E a Dicembre, un mese dopo, il Sindaco Peraino risponde chiedendo la "compatibilità paesaggistica" dei murales realizzati. Un bel pasticcio, insomma. Anche perchè da allora la corrispondenza si è interrotta. Come mai?
Il consigliere comunale di "Orgoglio Sanvitese", Gaspare Scola, parla apertamente di "lavori eseguiti abusivamente con i soldi dei contribuenti". Sempre secondo fonti dell'opposizione, il costo della multa che il Comune dovrà pagare è di 12.000 euro. Il calcolo è fatto calcolando i mille euro di sanzione per i 12 murales. "Ma la cosa ancora più assurda - dice una fonte a Tp24 - è che il Comune non può chiedere neanche la sanatoria, perché i murales non sono fatti in siti di proprietà del Comune, ma, ad esempio, in cabine dell'Enel".
"Una voce infondata - dice l'assessore Peppe Ciulla - perchè non è stato mai elevato nessun verbale, nè tantomeno è stato notificato. Sono voci messe in giro dai consiglieri di opposizione. Il consigliere Scola, in particolare, prima si complimentava con noi per i murales, poi il giorno dopo ha presentato un esposto ... un atteggiamento ambiguo".
"Noi avevamo in verità già presentato il progetto alla Sopritendenza, solo che siamo arrivati prima noi a realizzare i murales, che gli uffici della Soprintendenza a darci il parere, per questo non parlerei di murales abusivi" aggiunge il Sindaco Peraino.
Sarà. Ma se il Comune aveva davvero fatto richiesta per il parere di regolarità, come mai la Sopritendenza, allora, risponde con una nota molto dura? Spiega quello che accade un altro consigliere di opposizione, Carlo Stabile: "L'abuso c'è. La Soprintendenza non ha avuto alcun ritardo. Loro, dal Comune, hanno portato la pratica solo pochi giorni prima della manifestazione. E non c'era l'autorizzazione dei proprietari degli immobili. Ecco perché la pratica è sospesa in Soprintendenza, perché non è stata mai integrata dal Comune".
Ma quanti sono costati i murales? "Circa 20.000 euro" dice Stabile. Insomma: potrebbero essere 20.000 euro mal spesi (soprattutto se, in mancanza delle autorizzazioni necessarie, i murales dovranno essere rimossi) ai quali si aggiungono i costi delle eventuali sanzioni.
E a Settembre cosa accadrà? "Abbiamo ottenuto tutti i permessi e le autorizzazioni in tempo, questa volta - conclude l'assessore Peppe Ciulla -. Si tratta comunque di un'attività che recupera e dà decoro a situazioni indecorose".
Nel frattempo la responsabile della "street art" di San Vito Lo Capo, Arianna Maggio, architetto, artista e insegnante, è stata promossa sul campo, nonostante il pasticcio dei murales, ed è finita in commissione urbanistica. Una scelta, questa, destinata ad aumentare ulteriormente le polemiche.