L'ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala dopo nove mesi continua ad essere un Covid Hospital, torna a chiedere la totale riconversione ad ospedale non Covid l'ex sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo e lo fa con una lettera inviata al ministro della Salute Speranza, al presidente della Regione Nello Musumeci e all'assessore regionale alla Salute Razza, ma anche al Prefetto di Trapani Cocuzza e al commissario dell'Asp Zappalà. Qui la lettera di Di Girolamo, inviata nella qualità di presidente dell'Associazione Medico Chirurgica Lilibetana:
"Siamo alla fine del mese di luglio e Marsala da oltre nove mesi continuiamo ad essere quasi senza ospedale per i pazienti no covid, nonostante tutte le promesse, a meno che con i pochi posti letto riattivati e le poche unità operative ritrasferite, qualcuno pensa di aver risolto il problema sanitario dei centomila abitanti del distretto Marsala-Petrosino. Visto che i contagi da Covid-19 hanno ripreso ad aumentare, così come i ricoveri e i decessi (anche se non con la stessa proporzione) e purtroppo sarà così ancora per tanto tempo, considerate le nuove varianti sempre più contagiose si rischia di restare ancora per anni senza ospedale per poter curare i pazienti "normali", tanto i morti per patologie cardiologiche, oncologiche, traumatologiche e di altro genere non si lamentano. Non si può continuare a stare con l'ospedale dedicato ai pazienti soprattutto covid e con pochi posti letto per tutti gli altri. Anche se con ritardo e in attesa di ultimare il padiglione per malattie infettive che, chissà quando sarà finito ed entrerà in funzione, è assolutamente necessario riconvertire l'intero Paolo Borsellino in ospedale per pazienti "normali" e allocare quelli affetti da Covid-19 presso una trensostruttura adiacente o presso altro ospedale della Sicilia occidentale già adibito a questo scopo. Centomila abitanti non possono continuare a stare senza un ospedale ben funzionante. Se il nosocomio marsalese avesse i suoi 150/200 posti letto, con le varie unità operative e il personale come previsto, si darebbero risposte ai tanti bisogni sanitari della popolazione, riducendo sofferenze, morti e viaggi della speranza. Attualmente al Paolo Borsellino oltre alla mancanza di tanti reparti, non c'è quello di rianimazione per pazienti "normali" ma solo quelli affetti da Covid e inoltre per la mancanza di un reparto così essenziale diventa difficoltoso fare interventi complessi e interventi in soggetti con pluripatologie. Le sale operatorie non sono tutte in funzione e la maggior parte delle unità operative chirurgiche non sono ritornate in attività o in piena attività, così come i poliambulatori e lo screening e la prevenzione delle malattie oncologiche e si potrebbe continuare. I centomila cittadini di questo territorio hanno gli stessi diritti di tutti gli altri e necessitano dell'ospedale Paolo Borsellino interamente dedicato ai pazienti "normali". I pazienti vanno curati tutti, sia quelli affetti da Ciovid-19 sia quelli con altre patologie che continuano ad essere la maggioranza".