L'ex manager dell'Asp di Trapani Fabio Damiani è stato condannato a sei anni e mezzo di reclusione per corruzione nella sanità siciliana.
Il procedimento è quello scaturito dall'operazione "Sorella Sanità". Sono pesanti, infatti, le condanne inflitte nel processo con rito abbreviato dal Gup di Palermo Clelia Maltese. Sette le persone condannate. Il nome più noto è quello di di Antonio Candela, l'ex paladino della legalità, colpevole di corruzione e condannato a 6 anni e 8 mesi. L'inchiesta condotta dalla Procura di Palermo e dalla guardia di finanza, riguarda una serie di appalti ritenuti truccati negli ospedali e nelle aziende sanitarie siciliane: gare che avevano importi complessivi per oltre 600 milioni di euro e che sarebbero state aggiustate in parte anche da Candela.
A Fabio Damiani, ex presidente della Cuc, centrale unica di committenza della regione Sicilia e poi direttore generale dell’azienda sanitaria di Trapani è stata riconosciuta l’attenuante della collaborazione che invece i pm non volevano concedergli.
Le altre condanne: Francesco Zanzi di Tecnologie sanitarie, 7 anni e 2 mesi; Roberto Satta 5 anni e sei mesi; Giuseppe Taibbi 5 anni. Salvatore Manganaro, che aveva reso una serie di dichiarazioni contro se stesso e contro altri imputati, 4 anni e 4 mesi; Salvatore Navarra 5 anni e 10 mesi. Unico assolto Angelo Montisanti.