“Le Riserve Naturali sono un patrimonio ambientale di valore inestimabile, sono ricchezza in sé, se rispettate e salvaguardate. Non possono trasformarsi in strumenti di politiche turistiche senza alcun fondamento ed ancora meno legate ad un eventuale e poco probabile business. Pensare di renderle più produttive nel rispetto dei loro delicati ecosistemi è legittimo e ragionevole. Altra cosa è pensare, proporre ed organizzare manifestazioni ed iniziative che rendono le Aree protette soltanto palcoscenico – tra l’altro messo a rischio – di progetti che possono essere realizzati in altro modo ed in ben altre condizioni”.
Lo scrive in una nota l'ex deputato regionale Camillo Oddo che interviene in particolare sulla riserva dello Stagnone e sul gran traffico di kite e le manifestazioni sempre più frequenti in una zona molto delicata. Ecco il suo commento.
Le Riserve non possono che essere protagoniste delle politiche di sviluppo turistico e non soltanto delle location da sfruttare alla prima occasione utile. Pensare che con il Kite-surf, che si è svolto nella Riserva dello Stagnone di Marsala, sia stata trovata la giusta via sa di superficialismo pernicioso da parte di chi governa la città di Marsala e la Regione siciliana.
Come si può pensare di annunciare, da un lato nuove scoperte archeologiche nell'area dello Stagnone e dall'altro organizzare ogni anno il Kite-fest per farlo diventare la “Wimbledon” della Sicilia, sottovalutando l'impatto sul delicato ecosistema in termini anche di antropizzazione che subirebbe la Riserva. Lungi dal pensare di far prevalere la sola logica dei divieti all'ennesima potenza, non si può non invitare a riflettere coloro che trionfalmente pensano di aver trovato una nuova arma per attrezzare iniziative propagandistiche a danno di una delle Riserve più belle d'Europa.
I circuiti culturali che guardano alle emergenze archeologiche e all'unicum che rappresenta la laguna dello Stagnone, con una seria ed adeguata promozione turistica, potrebbero rappresentare un concreto esempio di sviluppo sostenibile dell'Isola e della provincia di Trapani. Comprendo che i personaggi che si sono sperticati in questi giorni d'estate sulle eroiche gesta del Kite-surf in laguna non hanno bisogno di riflettere e di confrontarsi con altre tesi. E, sicuramente, non hanno avuto e possono avere tempo di confrontarsi con le Associazioni ambientaliste.
Ma una cosa è certa che fra il giro in aereo boeing 737/800 (Nowhere Flight Siciliy) e il KiteFest hanno trovato il modo per promuovere le bellezze naturali in maniera superficiale, inadeguata e priva di respiro strategico. L'Armata che ha individuato la migliore leva di sviluppo turistico - Assessorato regionale al Turismo, Assemblea Regionale Siciliana e Comune di Marsala - sicuramente farà da apripista per la Riserva Orientata dello Zingaro e a tutte le altre Riserve orientate della nostra Regione. Nel contempo cominciamo a chiamare lo Stagnone, la Laguna dei Fenici e quella dello Zingaro la Riserva del Paleolitico. Tanto che ci costa, un po' di propaganda! Del resto non si può negare qualche contributo regionale per le giunte di centrodestra amiche dei governanti regionali. Lavorare per un vero sviluppo turistico sostenibile, in una logica di sistema, puntando anche ad intercettare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e valorizzando le specificità dell'intera rete dei Parchi e delle Riserve siciliane è molto più impegnativo e ci farebbe sperare in un futuro migliore. Sarebbe realmente interessante e strategico, cosa che il centrodestra dimostra sempre più di non sapere fare alla Regione e nei Comuni dove governa.