Professore Massimo Midiri, lei è il neo Rettore dell’Università di Palermo, è stato eletto con molti voti. Una grande responsabilità che oggi la vede in primo piano insieme ad una squadra di eccellenze. Da dove partirà? Quali le priorità?
Intendiamo partire dalla burocrazia, troppi regolamenti, troppi meccanismi che ostacolano il percorso dei ricercatori, va tutto semplificato, migliorato, ottimizzato. Questo il primo intervento che faremo insieme all’amministrazione.
Il sestennio che la attende guarda all’Europa al rinnovamento dell’Università?
Certamente Unipa deve guardare all’Europa con grandissima attenzione, il Pnrr ci deve portare in una posizione di miglioramento infrastrutturale sia dal punto di vista digitale che delle opere edilizie per permettere una migliore circolazione degli studenti stranieri, ma anche per permettere una residenzialità adeguata alle loro esigenze. Palermo è in una posizione geopolitica importante e riteniamo che debba rappresentare un punto di riferimento per gli altri Paesi europei, quindi assolutamente si ad investimenti sulla internazionalizzazione e a tutto quello che servirà per migliorare questo settore.
La comunità accademica guarda alla sua elezione con molte aspettative, ci sarà un rinnovamento dei corsi di Laurea?
L’offerta formativa dovrà essere un altro tema molto importante per questa nuova governance, riteniamo che vada rimodulata anche in base alle esigenze del territorio, gli stakeholder che ci circondano spesso chiedono delle competenze professionali ben precise ed è compito dell’università adeguare l’offerta formativa
Nuove immatricolazioni, servizi agli studenti: quali scenari?
I servizi agli studenti rappresentano certamente un’altra priorità della nostra governance. Nel lungo viaggio che ci ha portato al voto, durato quasi due anni, gli studenti ci hanno segnalato gravi disservizi nelle segreterie. Credo sia fondamentale migliorare il servizio, bisogna fluire in maniera significativa sul digitale per permettere agli studenti di svolgere gran parte delle richieste dal pc, recandosi fisicamente presso le segreterie solo nei casi particolari e su appuntamento. La riorganizzazione va fatta: mai più studenti in fila nei mesi estivi sotto quaranta gradi e in quelli invernali al freddo e sotto la pioggia.
C’ è sempre un momento in cui la politica guarda al mondo dell’Università per attingere a candidature. Lei già in passato ha sottolineato che la politica deve rimanere fuori l’ambito dell’Ateneo. Crede sia possibile?
I rapporti tra politica e Ateneo sono stati sempre complessi, quest’ultimo mandato ci ha insegnato che la contaminazione ha generato un pregiudizio che di fatto ha fatto pagare un conto, piuttosto salato, a tutta la comunità accademica. Lo dico in maniera chiara perché molti progetti e molto denaro, per il pregiudizio generale che si era creato per la candidatura del professore Fabrizio Micari a presidente della Regione, ha comportato evidentemente un pregiudizio generale. Nel mio programma ho voluto inserire una modifica di statuto che imponga la decadenza immediata del Rettore qualora egli decidesse di accedere ad una carica politica che non sia quella del Rettore.