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01/08/2021 06:00:00

La morte di Francesco. Si attende l’esito dell’autopsia. Si segue la pista del suicidio

Sarà l’autopsia a definire le cause della morte di Francesco Pantaleo. Mentre avanza sempre di più la pista del suicidio, sono però tanti i punti da chiarire ancora.


Francesco aveva 23 anni, era di Marsala, studiava a Pisa. Dalla sua casa della città toscana è uscito sabato 24 luglio intorno alle 9. Per giorni l’appello incessante dei genitori: “Francesco torna a casa, qualsiasi problema lo risolviamo assieme”. Ma Francesco, mentre i genitori lo cercavano in Toscana, non c’era più. Era già morto, e il suo corpo carbonizzato. Domenica scorsa, infatti, era stato trovato un cadavere bruciato nelle campagne di San Giuliano, non molto distante da Pisa. Venerdì sera l’esito dell’esame del Dna dà la conferma: quel corpo è di Francesco. Ma già lunedì la Procura di Pisa nutriva più di qualche sospetto che quel cadavere fosse di Francesco, dopo l’ispezione del medico legale.


La circostanza la rende nota lo stesso procuratore Alessandro Crini precisando che “l'altezza del cadavere, intorno al metro 1,80 e la pelle dello stesso, in vita di colore chiaro” hanno portato gli investigatori ad acquisire il Dna della madre del ragazzo per equipararlo con quello del cadavere.
“Il 28 luglio - prosegue Crini in una nota - veniva affidato l'incarico al perito genetista che, con lodevole tempestività, forniva risposta, nei termini già noti, nelle 48 ore successive".

 


Non è vero - aggiunge il procuratore - "che, nel breve lasso di tempo in cui si è sviluppata l'attività di indagine sopra descritta nessun'altra alternativa è stata concretamente sperimentata», «in particolare, la scomparsa di un soggetto di nazionalità tunisina denunciata dai parenti dello stesso, a Lucca, lo scorso 9 luglio, si è rivelata priva di interesse investigativo, tra l'altro, per la mancata corrispondenza, nell'altezza, tra lo straniero e il cadavere rintracciato a San Giuliano Terme”.
E’ un epilogo inaspettato e tragico. Marsala è scioccata, la comunità universitaria pisana si pone mille domande.


L’ipotesi più ricorrente è quella del suicidio.
Ma sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte. Gli investigatori però non escludono altre piste, neanche l’ipotesi dell’omicidio. E’ strano, infatti, quel corpo totalmente carbonizzato. “Anche se al momento non sono emerse evidenze o elementi certi circa la presenza di altre persone sul luogo del rinvenimento del cadavere che era completamente carbonizzato”, ha precisato all'Adnkronos il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Pisa, il tenente colonnello Giovanni Mennella. Per l’esito dell’autopsia si dovrà aspettare domani o al massimo martedì. L’esame autoptico definirà se ci sono ferite o lesioni sul cadavere.

 

Ma adesso si rincorrono mille interrogativi su quello che sia accaduto a Francesco e, se fosse suicidio, cosa l’abbia portato ad un gesto così. Si indaga, infatti, sulla sua carriera universitaria. Francesco avrebbe detto alla famiglia che aveva in questi giorni l’ultimo esame per poi l’appello di laurea. Ma si ipotizza che qualcosa non era andata bene nella sua carriera universitaria. Per questo i familiari nei giorni scorsi nei loro vani appelli a Francesco lo esortavano a tornare a casa e a non preoccuparsi, che i problemi si sarebbero risolti con l’aiuto della famiglia. Quella famiglia che adesso piange la morte di un figlio e non si dà pace.