Gentile Direttore,
scrivo questa lettera con riferimento all’articolo “La politica a Marsala e il Quarto Potere”.
Anche se so che si tratta di omonimia, devo subito premettere che il nome Vittorio Alfieri mi incute una certa soggezione. Ho letto i suoi articoli e il più delle volte li ho trovati assai interessanti, come quello appena pubblicato dal suo giornale. Ho notato una conoscenza quasi perfetta dei poteri dello Stato: legislativo, esecutivo e giudiziario, sebbene di quest’ultimo si parla più correttamente di ordine che di potere vero e proprio. Ma nella sua analisi complessiva messa a confronto con altre istituzioni, e in questo caso con un Comune, come Marsala, il discorso regge molto bene. Per certi aspetti anche l’accostamento dell’ordine giudiziario “al giudizio della cittadinanza, che sentenzia sull’operato dell’Esecutivo, del Sindaco e della Giunta e dell’”Assemblea Elettiva”, del Consiglio comunale e del suo presidente, di cui l’autore mette in risalto incongruenze e contraddizioni, può avere una sua logica. Il Quarto Potere evoca, come opportunamente evidenzia Vittorio Alfieri, il celeberrimo film di Orson Wells, entrato nel linguaggio politico comune già durante il secondo conflitto mondiale, quando la pellicola fu proiettata nelle sale cinematografiche del mondo.
Ciò premesso e tenuto conto che il quarto potere debba svolgere una funzione democratica e, quindi, in grado di informare la collettività, resto un po’ perplesso sul fatto che il cittadino deve e può soltanto sostituirsi a un sia pure sui generis ordine giudiziario ogni volta che si reca alle urne per emettere una sentenza di approvazione o di condanna sull’operato dei rappresentanti che ha deciso di votare.
In una situazione come quella che si è determinata a Marsala, in cui la maggioranza guidata dal sindaco Massimo Grillo è schiacciante, e in cui una minoranza di tre consiglieri che, per quanto combattiva, sarà destinata a soccombere, è necessario che i cittadini delusi, molti dei quali avevano persino dato il consenso all’attuale giunta, siano messi nella condizione di non attendere il voto alla scadenza naturale del mandato ma di esercitare sul territorio e nelle sedi democratiche una battaglia per affrontare e superare inadempienze, pressapochismo, inerzia e immobilismo, denunciati efficacemente nell’articolo in parola.
Sono certo che l’intervento di Vittorio Alfieri susciterà nei confronti di coloro che hanno a cuore la democrazia e il desiderio di vedere la propria città amministrata diversamente di quanto stia facendo l’attuale primo cittadino e la sua giunta sostenuti dall’assemblea consiliare, un dibattito più vasto rispetto al ruolo fondamentale dei mass media capace di coinvolgere i partiti, a cominciare dal Pd, che non è riuscito a fare eleggere nessun rappresentante nella Sala delle Lapidi.
Sono d’accordo con l’Alfieri quando afferma che i mezzi di comunicazione di massa “sono utili per la conoscenza delle dinamiche della classe politica istituzionale di Marsala”. Comprese le dinamiche del centro sinistra, e in primis del Pd, che finora non hanno saputo svolgere quel tanto di opposizione a questa amministrazione priva di idee e di programmi. Forse serve un ruolo di rilancio e di fiducia che potrà essere esplicato dal circolo on line Pd Nilde Iotti, da poco istituito. Il quale oltre a moltiplicare e sviluppare un’azione incisiva e credibile - che include le forze del centro sinistra - sappia anche dimostrare di avere una visione e un progetto chiari di città come Marsala inserita in una regione importante come la Sicilia e in un Paese come l’Italia che ha bisogno di uscire dalla crisi sanitaria e di rilanciare l’economia in un contesto europeo libero da rigurgiti populisti e sovranisti.
Visto che la maggioranza non è in grado di portare avanti un programma all’altezza delle esigenze della città e della nostra comunità, occorre un salto di qualità e di efficienza di cui si sente grande bisogno. E i mass media in questo senso hanno un ruolo, come la sua testata, insostituibile.
Filippo Piccione