Come fuggire? È questa la domanda che mi pongo da quando hanno interdetto il transito da via Giacalone. Un’ordinanza assurda che dà prova delle incompetenze della passata e della attuale classe politica locale. Chiudere la stradina impedisce a noi residenti di avere una rapida via di fuga dalla contrada spagnola costringendoci a dover fare un percorso molto più lungo, passando obbligatoriamente da mamma caura che d’estate è congestionata oltre l’inverosimile.
Nelle condizioni in cui mi trovo adesso e cioè con un padre in uno stato di salute estremamente precario, di fronte ad una situazione di urgenza, il rispetto della nuova viabilità potrebbe costargli la vita. Questo vale non solo per me ma potenzialmente per tutte le famiglie che abitano in zona, che da un giorno all’altro sono state letteralmente rinchiuse. Senza considerare poi chi svolge servizi di pronta disponibilità ospedaliera, e non solo, a cui non viene più garantito il tempestivo raggiungimento del
posto di lavoro.
Inoltre il rispetto di tale ordinanza, frutto di una visione miope, anzi sterile, allunga i tempi d’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, costretti molto spesso a venire in zona a causa degli incendi che vengono appiccati lungo la litoranea, invasa da canneti e sterpaglie raramente rimossi.
Insomma, motivazioni talmente semplici da considerarsi banali. Eppure non appaiono tali agli occhi dell’amministrazione, emanando un’ordinanza non solo insensata ma anche difendendola. A questo punto aveva ragione Einstein: “Quando avete un problema e contate sulla classe politica per risolverlo, voi avete due problemi perché non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato”.
Giuseppina