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16/07/2021 16:29:00

Se non cambiano le regole, la Sicilia dal 26 Luglio è zona gialla 

 La Sicilia il 26 Luglio potrebbe svegliarsi zona gialla, con grave danno al turismo e a tutta l'economia dell'isola. I dati ci dicono che è una delle Regioni dove il Covid sta risalendo più velocemente. Con le regole attuali, è zona gialla. Ma dato che crescono i contagi, ma non i ricoveri, è probabile che il governo cambi i criteri, per cui per partire con le restrizioni ci vorranno molti più ricoverati, anche in presenza di tanti contagi.

Lunedì nessuna regione cambierà colore, ma dalla settimana successiva alcune regioni potrebbero uscire dalla zona bianca: tra quelle con l'incidenza più alta, ad oggi, ci sono la Sardegna, la Sicilia, il Veneto, il Lazio e la Campania

Il dato a cui gli scienziati guardano è quello dell’incidenza di casi ogni 100 mila abitanti in una settimana: sopra i 50, si esce dalla fascia bianca.

A rischio sono la Sardegna (33,2), la Sicilia (31,8), il Veneto (26,7), il Lazio (24), la Campania (21,7).

Nel pomeriggio, tuttavia, il ministro della salute Roberto Speranza ha dichiarato che sui colori delle regioni peseranno di più i ricoveri: «In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori» ha detto. I nuovi parametri saranno inseriti nel decreto legge.

L’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, aggiornato a oggi venerdì 16 luglio, rileva che «il quadro generale della trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2torna a peggiorare nel Paese con quasi tutte le Regioni e province autonome classificate a rischio epidemico moderato».

Gli scienziati annotano che «la circolazione della variante Delta è in aumento in Italia ed è atteso che diventi presto prevalente». E poiché questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri Paesi con alta copertura vaccinale, «è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi» ed è «prioritario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione».

L’incidenza media resta sotto i 50 casi per 100 mila abitanti ogni sette giorni, ma preoccupa il «rapido aumento» di questa dato cruciale.

Sale decisamente anche l’Rt medio calcolato sulle persone sintomatiche, che passa da 0,66 della settimana scorsa a 0,91.

In attesa dei nuovi parametri per la classificazione delle aree a rischio, alcune Regioni hanno deciso di varare ordinanze che impongono tamponi a chi arrivi dall'estero.

Scontata, a questo punto, sembra la proroga dello stato di emergenza, in scadenza al 31 luglio, per almeno due o tre mesi.

«E’ necessario rivedere i parametri che fissano la definizione dei colori delle regioni: non possono più essere legati alla percentuale dei contagi, ma al tasso di ospedalizzazione. In Sicilia, attualmente, siamo la seconda regione italiana per contagi Covid ma abbiamo, in totale, solo 21 ricoverati in terapia intensiva e 130 nei reparti ordinari, su 5 milioni di abitanti. Gran parte dei ricoverati, peraltro, risulta non vaccinata. L'esperienza deve indurci a rivedere il sistema, a fare scelte di buon senso. Sarebbe assurdo andare verso nuove restrizioni e chiusure con gli attuali criteri, determinando un disastro che non sarebbe sanitario ma economico».
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenendo stamane ad Agorà Estate, su Rai3.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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