Preoccupano i casi di variante Delta, la sua diffusione è rapida e la vaccinazione ancora troppo lenta a causa dei cittadini che decidono di non vaccinarsi o, addirittura, di rinunciare alla seconda dose.
Bisogna tenersi pronti a qualunque evenienza, soprattutto c’è da capire che tipo di sanità attenderà i nuovi ammalati di Covid-19. La variante colpisce, con effetti però lievi, anche i vaccinati, quello che preoccupa sono i continui assembramenti creati ovunque, i mancati controlli nei matrimoni dove nessuno chiede il green pass o il tampone, nei ristoranti non viene tenuta la distanza da un tavolo all’altro. Ricordiamo che le regole prevedono che in zona bianca all'aperto non ci siano limiti di persone ai tavoli (tra i quali deve esserci comunque il distanziamento di un metro), mentre nei bar e nei ristoranti al chiuso possono sedere allo stesso tavolo massimo sei persone salvo che siano tutti conviventi.
Qui un video per ripassare le regole che molti hanno dimenticato.
Insomma, le norme ci sono ma non vengono rispettate e nemmeno fatte rispettare.
Il livello di attenzione si è abbassato, quello che trapela dagli infettivologi non è confortante e qualcuno si è già lanciato nel dire che ci aspetteranno mesi complicati.
In Sicilia l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, deve sostituire la dirigente Maria Di Liberto finita indagata per le questioni dei numeri dei malati e dei decessi Covid.
Il nome su cui si punta è quello di Fabrizio De Nicola, ex manager dell’ASP di Trapani, ex direttore del Policlino di Palermo. Un professionista che con la Sanità ha a che fare da sempre, con esperienza ultra decennale e che in questo momento si trova a dirigere il Garibaldi di Catania.
Nuovi scenari per la Sanità siciliana che dovrà fare i conti con i tagli alla spesa e con un assestamento dei conti, con gli ospedali da riordinare e riconvertire.
Nel frattempo c’è un altro grave problema che affligge tutte le province siciliane: le guardie mediche ordinarie sono senza medici titolari, quelle turistiche non hanno proprio i medici.
Il problema nasce, lo denuncia il segretario regionale generale Fimmg Sicilia Luigi Galvano, dal depotenziamento della medicina del territorio, poiché molti medici di base vengono mandati negli hub delle città metropolitane per il tracciamento dei positivi in un momento in cui le località turistiche sono piene di gente.
La medicina del territorio è stata per anni la più penalizzata, non c’è alcun raccordo con i presidi ospedalieri e ai medici di famiglia è stato chiesto un sacrificio immane a fronte di potenzialità ridotte al minimo.