La scelta di Terna di inserire il collegamento via cavo sottomarino dell'Isola di Favignana con la Sicilia nel Piano di sviluppo 2021 cambia il quadro delle scelte per il futuro di Favignana e in meglio. Si potrà infatti arrivare, nel giro di qualche anno, a spegnere la centrale inquinante a gasolio con beneficio anche per l'aria che si respira sull'isola e ad avere finalmente sicurezza negli approvvigionamenti, senza cadute della tensione e rischi black out.
“Una bella notizia, per Favignana, per l'ambiente e per l'accelerazione della transizione energetica di cui abbiamo uno straordinario bisogno”. Lo dichiarano Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente, e Anita Astuto, responsabile Energie e clima di Legambiente Sicilia, che continuano: “di sicuro, va fermato subito il progetto di una nuova centrale, che rappresenta un inutile spreco di denaro pubblico dannoso per l'ambiente. Mentre in parallelo, dobbiamo accelerare nel rendere più semplici tutti gli interventi che consentono di far risparmiare in bolletta ai cittadini, grazie all'autoproduzione da rinnovabili e a interventi di efficienza energetica degli edifici, coinvolgendo la soprintendenza nella semplificazione di questi interventi. Senza contare che grazie al cavo sarà possibile puntare a emissioni zero anche nella mobilità, spingendo l'elettrificazione a partire dal trasporto pubblico e la spinta alla mobilità ciclabile e pedonale.
Insomma, - concludono Zanchini ed Astuto - Favignana avrà tutto da guadagnare da un cavo che permette di spingere un'innovazione a vantaggio delle famiglie, dell'attrattività turistica e dell'ambiente”.
Questi temi saranno trattati il prossimo 18 settembre, a Favignana, nell’ambito della presentazione del dossier nazionale sulle isole sostenibili, in una delle prime iniziative del nuovo progetto Sicilia Carbon Free.