La variante delta preoccupa l'Italia. La copertura dei vaccini non è ancora abbastanza diffusa tra la popolazione, e quindi non resta che affidarsi alle misure di restrizione: chiusure, coprifuoco, e altri provvedimenti.
Non ci sono alternative alle restrizioni per arginare la diffusione del virus. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo all'Adunanza solenne di chiusura dell'anno accademico dell'Accademia Nazionale dei Lincei.
Se la variante Delta del Covid-19 si diffondesse anche in Italia in maniera rapida e incontrollabile, il governo interverrebbe immediatamente con mini-lockdown chirurgici e locali per impedire una nuova ondata. Il numero di persone vaccinate con la seconda dose è ancora troppo basso per poter dire che il pericolo è scampato.
Già in agosto, se la situazione dovesse segnalare un aumento di contagi, diverse regioni potrebbero tornare in zona gialla, arancione o addirittura rossa. Senza escludere diverso lockdown da Nord a Sud, magari per una o due settimane, nei quali tornerebbe - per province, quartieri di città o gruppi di comuni - il coprifuoco alle ore 22, la chiusura di cinema, teatri, palestre, piscine e la possibilità per bar e ristoranti di lavorare solo fino alle 18 e solo con il servizio di asporto.
Il problema riguarda la copertura vaccinale degli over 60, come si vede da questo grafico della Fondazione Gimbe.
«Per contrastarne la diffusione della variante Delta - spiega Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe - serve da un lato potenziare le attività di contact tracing, sequenziamento e screening alle frontiere e dell’altro visto che ancora oggi circa 7 milioni gli over 60 sono parzialmente o totalmente esposti a rischio di malattia grave occorre accelerare e rimodulare le vaccinazioni, anticipando le seconde dosi e chiedendo all’Aifa di estendere l’approvazione dell’eterologa a questa fascia d’età».