La situazione scandalosa dei Rifiuti soggettivi abbandonati a Marsala è sotto gli occhi di tutti.
Altra questione e’ quella delle discariche che si pone in termini oggettivi piu’ generali e meno legati alla responsabilità del soggetto .
Per quanto riguarda gli abusi perpetrati dal soggetto incivile a parere di chi scrive occorre operare in siffatta maniera :
1.verificare la coincidenza fra residenti e la effettuata denuncia di iscrizione alla Tari che sola consente la consegna dei contenitori per la differenziata. Molti non riciclano perché non hanno contenitori e si guardano bene da iscriversi alla Tari per non pagarla;
2.La istituzione di un numero verde (che effettivamente funzioni e non solo di facciata ) cui i cittadini possono scrivere o telefonare per informazioni particolari ( Ho svuotato la cantina ed ho 10 sacchi di secco; come li smaltisco ? domani parto con aereo: a chi consegno l’umido visto che non posso consegnarli in un punto di raccolta pubblico ? Sono una persona anziana con problemi di deambulazione e fatico a fare le scale ; chi mi preleva il contenitore? Devo consegnare un rifiuto ingombrante: mi sono prenotato ma nessuno mi dice quando passeranno a ritirare. Etc.);
3) la istituzione di spazi dedicati e cintati per fare scorazzare i cani e per raccogliere le loro deizioni che diversamente finiscono disperse nei centri storici salvo quei pochi che usano guanti,sacchetto e paletta;
4) Fermi e premessi i punti 1, 2 e 3 (fondamentale premessa ) mettere telecamere spia e istituire una cooperativa composta da soggetti disoccupati nominati “pubblici ufficiali” dal prefetto e residenti in altra provincia (per evitare ritorsioni quali il classico foratura delle ruote ) che abbiano la facoltà di “setacciare ” giorno e notte e fotografare (con infrarossi ?) i soggetti negligenti. In fondo questa estensione della deroga della privacy avviene già per reprimere abusi al pari delle fotografie scattate nei pressi dei semafori stradali , o al pari degli accertamenti praticati dagli ispettori della SIAE, o dagli ispettori che intercettano le affissioni abusive o delle guardie venatorie per identificare abusi dei cacciatori ; ovviamente rimane salvo il diritto della privacy a non diffondere la foto del reo e il diritto di opposizione da parte dell “imputato” ; in caso di non opposizione mettere a ruolo la sanzione e stornare il 50% della stessa ai componenti della suddetta cooperativa (cosi’ gli ex disoccupati li mantiene il trasgressore ) che se abusassero del loro ruolo sarebbero maggiormente punibili in quanto “pubblici ufficiali”.
O cosi’ o temo che non ne usciamo
Ennio Alessandro Rossi