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30/06/2021 06:00:00

Variante Delta: niente paura, i vaccini ci proteggono. Ecco cosa bisogna fare 

La variante Delta continua a creare apprensione e ad occupare spazio nell'informazione sul Covid. Cerchiamo però di vedere le cose con oggettività, senza falsi allarmi, ma senza far finta di nulla. Non siamo fuori dalla pandemia, i numeri dell'Inghilterra ce lo dimostrano. Ma allo stesso tempo i vaccini sono una cura efficace. 

Spiega il gruppo di ricercatori e scienziati di "Pillole di Ottimismo": "La variante delta (precedentemente indicata come “indiana”) è ormai distribuita globalmente, avendo già raggiunto percentuali di diffusione elevate in alcuni paesi asiatici (India, Nepal, Vietnam)ed è ormai predominante nel Regno Unito (~92%), mentre negli Stati Uniti rappresenta circa il 30% dei ceppi attualmente circolanti. In Italia (dove, lo ricordiamo, il sequenziamento dei virus isolati si esegue ancora molto poco) la stima dei casi di variante delta è intorno al 16% (più realisticamente dovrebbe essere circa il 26%), mentre rimane ancora dominante la variante alfa (ex “inglese”)".

Si stima che la variante delta entro la fine dell’estate in Europa potrà rappresentare il 90% dei ceppi virali circolanti.

Le sue caratteristiche sono date dal fatto che è più trasmissibile (il 40% in più, secondo alcune stime anche il 70%). In Inghilterra abbiamo un +58.7% di casi negli ultimi 7 giorni e, proporzionalmente, anche un aumento delle ospedalizzazioni, con un incremento di circa il 10.3% negli ultimi 7 giorni.

Ma, attenzione, guardando ai nuovi casi, si scopre che: 

-  il 50% dei nuovi casi si registrano tra coloro che non sono ancora vaccinati (soprattutto giovani);

-  nella restante metà dei casi, il 50% è rappresentato da soggetti che hanno fatto una singola dose; il residuo numero di casi riguarda coloro che hanno completato il ciclo vaccinale. 

Conclusione: tra i vaccinati con ciclo completo c'è una protezione dalla infezione sintomatica e soprattutto dalla malattia grave causate da questa variante, a prescindere dal tipo di vaccino che viene somministrato. Il rischio di ospedalizzazione dopo seconda dose è infatti ridotto del 96% per Pfizer e del 92% per AstraZeneca, confermando ancora una volta quanto sia importante provvedere a fare ciclo vaccinale completo.

Altri dati sulla variante delta:

- i casi ospedalizzati riguardano pazienti over 60 e/o con co-morbidità e fragilità;

-  la mortalità rimane comunque molto bassa: tra i positivi per variante delta è del 0,07% 

E quindi? Cosa bisogna fare?  "Vaccinare tutti e velocemente, senza lasciare indietro nessuno, approfittando di questo periodo in cui comunque la circolazione del virus è ridotta" dicono gli esperti".

 Le 2 dosi, ricordiamo, proteggono al 90% dalla variante delta, mentre dopo una sola dose la protezione è molto inferiore. 

In Sicilia i casi di variante delta registrati sono 30 in due mesi. Il primo caso è stato diagnosticato lo scorso 8 maggio, l’ultimo, invece, qualche giorno fa a Catania, sul diplomatico indonesiano che avrebbe dovuto partecipare al G20. Tutti i positivi sono in buone condizioni di salute e nel bacino ci sono anche 14 migranti sbarcati a Lampedusa. La metà dei contagiati è di origine siciliana, sparpagliata tra le province di Palermo e di Agrigento, ma si tratta di focolai totalmente circoscritti. Sei casi sono a Palermo, nessuno è ricoverato.