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28/06/2021 06:00:00

Covid. La Sicilia alza la guardia contro la variante Delta. Via le mascherine all’aperto

Tutta Italia zona bianca. All’aperto senza mascherina. Ma non è la fine della pandemia, anzi, è il momento più delicato, tra l’incombere della variante Delta e la necessità di accelerare con i vaccini.

La Sicilia stenta ad essere una regione Covid free come auspicava Nello Musumeci qualche mese fa. E cerca le contromisure per bloccare sul nascere l’eventuale proliferazione della variante Delta che molta preoccupazione sta destando in giro per l’Europa. E’ una mutazione del Covid più contagiosa, più aggressiva. Alcuni casi sono stati isolati in Sicilia nelle scorse settimane. Altri focolai sono presenti in Italia, e secondo gli esperti sarà prevalente a fine agosto.


In Sicilia in allerta porti e aeroporti dell’Isola dove ci sarebbe più rischio di infezione.
Preoccupano, prima di tutti, gli arrivi dalla Tunisia. I suoi cittadini, infatti, prima di partire per il Bel Paese dovranno effettuare un tampone nelle 72 ore precedenti e, una volta atterrati, dovranno sottoporsi a isolamento fiduciario per 10 giorni, poi dovranno effettuare un tampone e – se negativo – potranno circolare senza problemi, come gli altri cittadini stranieri che arrivano in Italia. La Tunisia ad oggi naviga con un ritmo di infezioni giornaliere da Covid quattro volte più veloce di quello italiano


A Palermo già si corre ai ripari: nonostante l’iter suddetto, al porto del capoluogo siciliano vengono effettuati tamponi ai passeggeri che arrivano dalla Tunisia, anche se già hanno eseguito il test prima della partenza.
La questione dei controlli per arginare la diffusione delle varianti riguarda anche gli aeroporti siciliani, soprattutto per quanto riguarda i cittadini extra Schengen provenienti dalle aree più a rischio, a cominciare dal Regno Unito. Ma al momento, solo lo scalo di Palermo si è attrezzato per effettuare tamponi a tutti i passeggeri in arrivo. A Catania c’è un punto tamponi all’esterno.
La variante fa paura e per questo bisogna accelerare sui vaccini. Ma sembra rallentare la campagna vaccinale, soprattutto per gli over 60. E sono tanti ancora i siciliani in questa fascia d’età a non essersi sottoposti neanche alla prima dose di vaccino.
Intanto da oggi non c’è più l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Non è un “via la mascherina” e basta. Sarà infatti obbligatorio averla con sé, e si dovrà indossare quando, anche all’aperto, ci sono situazioni di assembramento e non si possono garantire le distanze di sicurezza. E ovviamente, bisogna indossarla al chiuso.

 


I dati Siciliani
Sono 111 i nuovi positivi al Covid 19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, lo stesso numero di ieri, su 4.520 tamponi processati, con una incidenza che sale allo 2,4%, mentre sabato era allo 0,8%. La Regione è al secondo posto in Italia per numero di contagi giornalieri dietro la Lombardia.
Una sola vittima, che porta il totale dei morti a 5.965.
Il numero degli attuali positivi è di 4.368 con una diminuzione di 4 casi. I guariti sono 114. Negli ospedali i ricoverati sono 185, uno in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 23, tre in più di ieri.
I nuovi casi in provincia di Palermo sono 5, Catania 37, Messina 3, Siracusa 3, Trapani 11, Ragusa 3, Agrigento 20, Caltanissetta 29, a Enna nessun caso.

 

 

Il Covid in Italia
Sono 782 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Sabato erano stati 838. Sono invece 14 le vittime in un giorno, mentre ieri erano state 40. Sono 138.391 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Sabato erano stati 224.493. Il tasso di positività è stabile allo 0,5% (sabato era 0,4% ). Sono 294 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, con un calo di 4 nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 10 (sabato erano stati 9). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.743, in calo di 28 unità.

 

 

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“Su AstraZeneca potevamo comunicare meglio”
Il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo lancia un appello ai giovani: "Devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass".
L'immunità di gregge in Italia, ha detto il commissario per l'emergenza, "è all'80% dei 54 milioni della platea di vaccinabili, e sono assolutamente convinto che raggiungeremo questo obiettivo a fine settembre. Ma bisogna andarsi a vaccinare, come dimostra anche l'esperienza di altri Paesi a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi. Ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna) ne abbiamo a sufficienza , a luglio solo poco meno di giugno. Ora usiamo AstraZeneca solo per la seconda dose agli over 60 e Johnson per le persone difficili da individuare o per categorie particolarmente mobili".

Il generale elogia il comportamento degli italiani e fa mea culpa su AstraZeneca un po' a nome di tutte le autorità.
"Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Su AstraZeneca ci sono state più di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza. Ci sono state delle motivazioni da parte della gente. In un'altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi, ora invece possiamo usare altri vaccini per l'eterologa con la seconda dose" di Astrazeneca. Così il commissario Francesco Figliuolo a Domenica In, secondo il quale "forse si poteva comunicare meglio".