E' la variante Delta a tenere banco sui giornali oggi, a proposito delle ultime notizie sul coronavirus. In base a quanto sta avvenendo in Inghilterra, e in Israele, con un'impennata di contagi (per fortuna con pochi ricoveri), in Italia si aspetta un aumento dei contagi, a causa del diffondersi della variante Delta.
I numeri dei contagi, al momento, sono assolutamente sotto controllo, la variante circola tra noi ed è sottostimata. L'unica soluzione, dice Fabrizio Pregliasco, intervistato dal Corriere è vaccinarci tutti: «L’impennata di casi per la variante Delta, e Delta plus, ci sarà. Siamo solo indietro rispetto all’Inghilterra. Ma il colpo di coda arriverà. Se siamo fortunati, sperabilmente, i casi gravi non cresceranno proporzionalmente al contagio». Ecco un estratto dell'intervista:
«In Inghilterra, che è stata la prima ad aprire tutto e lasciare il virus a briglia sciolta, la variante sta causando 15 mila casi al giorno. Ma i morti sono tra i 10 e i 20. Non la media di 300 al giorno come in passato».
Quali sono i sintomi?
«Più o meno gli stessi, ma non c’è più la perdita dell’olfatto e sono più frequenti casi gravi».
Si infettano anche i vaccinati?
«Qualcuno sì. Ma chi ha fatto già le due dosi rarissimamente ha degli effetti gravi. Per questo l’invito, ancora più intenso, è a vaccinarsi».
La variante Delta "inizia a diventare predominante", ha un "tasso di contagiosità maggiore" ma i casi "sono meno gravi e riguardano la fascia più giovane". Lo ha detto Gudo Rasi, microbiologo e consulente del commissario per l'emergenza Covid Figliuolo, ad Agorà su Rai 3. "Non è sicuramente più aggressiva - ha spiegato - perché le varianti fanno così, non vogliono uccidere l'ospite ma vogliono trasmettersi meglio, la speranza è questa". Rasi ha ammonito sulla carenza di screening a fronte della presenza in Italia di focolai diffusi: "Probabilmente stiamo sottostimando, ma io sono convinto che siamo ancora in tempo per fare una tracciatura. Siamo però nelle ultime ore valide, se sfugge poi i casi diventano troppi. Ancora una volta - ha osservato - non abbiamo fatto il sequenziamento e l'isolamento dei pochi casi che si può fare quando appunto sono ancora pochi".
Sono 927 i positivi al test del coronavirus in Italia registrati nel bollettino del ministero della Salute di ieri, giovedì 24 giugno. Una settimana fa erano stati 1.325, dunque il calo oggi è del 30% su base settimanale. Sono state invece 28 le vittime in un giorno (inizialmente sembrava i morti giornalieri fossero 10, ma il ministero della Salute ha aggiornato il dato sulla base di ricalcoli di Friuli e Veneto). Una settimana fa 37. Il tasso di positività si è attestato sullo 0,5%, uguale a quello del giorno precedente. Una settimana fa era 0,66%.
L’autunno, tuttavia, è alle porte. «Sarà temibile per i non vaccinati, non tanto per la collettività » è la previsione di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus e docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma. «Sarà un problema di vulnerabilità individuale» e l’unico modo per prevenirlo resta la vaccinazione dei più fragili: ancora oltre 2 milioni di over 60, cioè, che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Lo sa anche il commissario Figliuolo, che ieri ha insistito sul punto: «Se la variante Delta mi preoccupa? Preoccupa tutti, ma abbiamo i vaccini. E le persone vaccinate sono veramente protette da ospedalizzazione, terapia intensiva e soprattutto dalla morte», All’Italia, d’altra parte, resta anche lo “scudo” del tanto vituperato sistema a colori, che prevede la reintroduzione graduale di restrizioni al minimo innalzamento dei segnali di allerta sulla curva dei contagi e soprattutto dei ricoveri: se dovessero essere registrati, già nelle prossime settimane, il ritorno in zone gialle e arancioni scongiurerebbe la possibilità che la variante Delta possa spingere la curva fuori controllo.