12,30 - Operazione Waterloo. Disarticolata un’associazione a delinquere nella governance di Girgenti Acque, l’ente gestore del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento. Eseguiti 8 fermi. Ad essere fermati sono i componenti del disciolto consiglio di amministrazione e dirigenti di Girgenti Acque. A vario titolo sono stati contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, l’ambiente, la fede pubblica e il patrimonio.
Agli indagati – sempre a vario titolo – sono state contestate diverse ipotesi di corruzione, abuso in atti di ufficio, falso in bilancio, inquinamento ambientale, truffa ed altro. Oltre agli 8 soggetti fermati sono indagate complessivamente 84 persone per 50 delle quali la Procura si appresta a notificare avviso di conclusione delle indagini preliminari. Tra questi ci sarebbero anche l’ex presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi per corruzione e il presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè. E nella lista figura anche il deputato Francesco Scoma: è indagato, insieme a Miccichè, per avere ricevuto – sostiene l’accusa – contributi elettorali illeciti in occasione delle elezioni regionali del 2017. Ed ancora, l’ex prefetto Nicola Diomede, rimosso dal Consiglio dei ministri nel 2018, dopo la notifica dell’avviso di garanzia, è indagato per abuso di ufficio e concorso esterno in associazione a delinquere. Si attende ora la convalida del gip e l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere come richiesto dalla Procura.
Contrariamente a quanto reso noto in primissima battuta, dalla stessa Procura, non sono stati eseguiti provvedimenti di sequestro. Si parlava, in origine, di sequestri per circa 18 milioni di euro.
I carabinieri del Noe, la Guardia di Finanza e personale della Direzione investigativa antimafia hanno eseguito – dopo un’indagine durata quattro anni e coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dall’aggiunto Salvatore Vella – gli 8 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto. Le investigazioni, che si sono avvalse di penetranti attività di intercettazioni di comunicazioni e di consulenze tecniche in materia contabile ed ambientale, hanno disvelato una potente azione di lobbying e la creazione di un vasto sistema di corruttele volto ad eludere i controlli degli enti preposti. Le indagini hanno coniugato le classiche procedure investigative d’intercettazione, telefoniche, ambientali e di servizi di osservazioni, controllo e pedinamento, ad un’attenta attività di verifica di bilanci societari e flussi finanziari.
Al vertice del sodalizio criminale – scrive la Procura di Agrigento – l’imprenditore Marco Campione, già presidente del Cda di Girgenti Acque e amministratore di fatto delle società “Gruppo Campione”.
Falsi in bilancio ed un sistema di accentramento degli appalti in capo alle imprese del presidente del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque, Campione Marco, hanno permesso allo stesso – rendono noto sempre dalla Procura – di operare in regime di monopolio con relativi guadagni. “L’ omissione della dovuta attività di depurazione delle acque, ha creato un danno ambientale da quantificare – prosegue l’accusa dei pm – . L’ illecito addebito agli utenti dei relativi costi non sostenuti, completano un quadro probatorio eterogeneo e complesso.
I fermati sono: Marco Campione, 60 anni, ex presidente di Girgenti Acque; Pietro Arnone, 58 anni, amministratore unico di Hydortecne; Calogero Patti, 53 anni, dipendente di Girgenti Acque; Angelo Piero Cutaia, 51anni, direttore amministrativo di Girgenti Acque; Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale Girgenti Acque; Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico Hydortecne; Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione Girgenti Acque; Igino Della Volpe, 63 anni, membro del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque.
Le indagini articolatesi in quasi 4 anni sono state svolte dai cc. del R.O. di Agrigento, dal NOE di Palermo, dalla DIA sez . oper. di Agrigento e dalla GDF – NEPF di Agrigento, coordinati dal Proc. Capo dott. Luigi Patronaggio e dal Proc Agg. dott. Salvatore Vella.
Le investigazioni, che si sono avvalse di penetranti attività di intercettazioni di comunicazioni e di consulenze tecniche in materia contabile ed ambientale, hanno disvelato una potente azione di lobbying e la creazione di un vasto sistema di corruttele volto ad eludere i controlli degli enti preposti.
Falsi in bilancio ed un sistema di accentramento degli appalti in capo alle imprese del presidente del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque, Campione Marco , hanno permesso allo stesso di operare in regime di monopolio con relativi guadagni.
L’ omissione della dovuta attività di depurazione delle acque, ha creato un danno ambientale da quantificare. L’ illecito addebito agli utenti dei relativi costi non sostenuti, completano un quadro probatorio eterogeneo e complesso.
Oltre agli 8 soggetti fermati sono indagate complessivamente 84 persone per 50 delle quali la Procura si appresta a notificare avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Si attende ora la convalida del GIP e l’ emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere come richiesto dalla Procura.
08,50 - Un terremoto giudiziario travolge Girgenti Acque, gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento, destinataria di certificazione interdittiva antimafia nel novembre del 2018.
Militari dell’Arma dei carabinieri e della Tutela per l’Ambiente, della Guardia di finanza e personale della Direzione investigativa antimafia, hanno eseguito 8 fermi per associazione a delinquere di "colletti bianchi" finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale.
Tra gli indagati figurano imprenditori, professionisti, politici di rilievo nazionale, funzionari pubblici con responsabilità di vertice e appartenenti alle forze dell’ordine.
Le indagini della Procura della Repubblica di Agrigento sono coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dai sostituti procuratori Paola Vetro, Sara Varazi e Antonella Pandolfi sotto la direzione del procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio.
Al vertice del sodalizio criminale, come scrive la Procura di Agrigento, c'era l’imprenditore Marco Campione, ex presidente del Cda di Girgenti Acque e amministratore di fatto delle società “Gruppo Campione”. Oltre a lui sono stati fermati Pietro Arnone, 58 anni, amministratore unico di Hydortecne; Calogero Patti, 53 anni, dipendente di Girgenti Acque; Angelo Piero Cutaia, 51anni, direttore amministrativo di Girgenti Acque; Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale Girgenti Acque; Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico Hydortecne; Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione Girgenti Acque; Igino Della Volpe, 63 anni, membro del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque.
Nel corso dell'operazione, denominata "Waterloo", sono stati anche disposti sequestri per circa 18 milioni di euro. Le indagini hanno coniugato classiche procedure investigative d'intercettazione, telefoniche, ambientali e di servizi di osservazioni, controllo e pedinamento, ad un'attenta attività di verifica di bilanci societari e flussi finanziari.
07,00 - È in corso sul territorio nazionale una vasta operazione di Polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento.
Militari dell’Arma dei Carabinieri e della Tutela per l’Ambiente, della Guardia di Finanza e personale della Direzione Investigativa Antimafia, stanno eseguendo una serie di misure cautelari personali nei confronti di un sodalizio criminale dedito alla commissione di una pluralità di illeciti.
Le ipotesi di reato per le quali si sta procedendo sono quelle di associazione a delinquere di colletti bianchi finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale.
Al centro della vicenda, la società per azioni Girgenti Acque, gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento, destinataria di certificazione interdittiva antimafia nel novembre del 2018.
Tra gli indagati figurano imprenditori, professionisti, politici di rilievo nazionale, funzionari pubblici con responsabilità di vertice e appartenenti alle forze dell’ordine.
Proprio qualche giorno fa il Tribunale di Palermo aveva dichiarato il fallimento di Girgenti Acque e della società Hydortechne, società collegata anch'essa colpita da interdittiva antimafia.