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19/06/2021 06:00:00

Coronavirus e variante Delta, domande e risposte

 E' davvero più pericolosa? E perché? Rispondiamo alle domande più comuni sulla temuta variante Delta del coronavirus, che ha pregiudicato le riaperture nel Regno Unito e che, secondo alcuni, presto dovrebbe diventare dominante anche in Italia. 

Dov'è diffusa la variante Delta?

Prima la chiamavamo variante indiana, perché è stata individuata e tracciata per la prima volta in India e nei Paesi vicini. Ora si chiama variante Delta, perché è cambiata la terminologia. Dall'India sta girando il mondo e ha colpito in particolar modo il Regno Unito, dove sono "delta" il 90% dei casi di Covid, oggi. Presto sarà dominante anche negli Stati Uniti (qui siamo al 13%).

E in Italia?

Le autorità dicono l'1%. Ma è un dato sottostimato, per due motivi: l'Italia è molto indietro sulla tracciabilità delle varianti, e solitamente i casi "ufficiali" scoperti e tracciati sono solo una parte di quelli reali. 

Cosa dobbiamo aspettarci?

Quello che è accaduto con la variante inglese. La variante Delta diventerà dominante. Perché? Perché é proprio la sua maggiore trasmissibilità a renderla "migliore" rispetto alle precedenti. Lo abbiamo visto in Inghilterra. Inoltre, ormai, non ci sono quasi più restrizioni.

E' vero che è resistente ai vaccini?

Ma quando mai. La variante Delta sta colpendo soprattutto i giovani, perchè sono, al momento, proprio i soggetti meno immunizzati. Inoltre tutti gli studi dicono chiaramente come l'impatto della variante Delta sulla riduzione dell'efficacia dei vaccini è di entità minima a ciclo vaccinale completo (2 dosi), mentre non è trascurabile a seguito della sola prima dose.

Che significa "non è trascurabile"?

Che in pratica una sola dose potrebbe non metterci al riparo. Per questo è importante completare entro breve le due dosi di vaccino.

E se nel Regno Unito sono primi per le vaccinazioni com'è che adesso hanno un picco di contagi?

Proprio per questo. Perché hanno preferito dare la prima dose di AstraZeneca a più persone possibili, dilatando le seconde dosi. Una strategia che, con il senno di poi, si è rivelata sbagliata.

Noi cosa possiamo fare?

Vaccinarci, fare vaccinare i nostri cari. E seguire sempre le famose regole del lavaggio delle mani, del distanziamento, della mascherina. 

Ma ha senso riaprire se questa variante potrebbe fare precipitare la sensazione?

Dobbiamo abituarci a convivere con il coronavirus. Alla variante Delta altre ne seguiranno. Si può avere una vita sociale, con prudenza, e con la speranza che il comportamento responsabile di ognuno di noi e la ricerca medica e scientifica ci portino fuori dall'incubo.