"Trapani è un verminaio" è la serafica dichiarazione del giornalista Gianfranco Criscenti, rinviato a giudizio, a Trapani, su querela di un altro giornalista Rino Giacalone, oggetto di alcuni suoi post del 2015.
"Oggi - continua Criscenti - non posso escludere che qualcuno mi abbia servito una polpetta avvelenata, dicendomi che c'era un'indagine su Rino Giacalone, per danneggiare l'immagine di entrambi. Se così stanno le cose, si è servito di una fonte di mia assoluta e collaudata fiducia, che si è prestata al 'gioco'. Solo chi conosce, dall'interno, certi meccanismi ha potuto architettare il tranello. Certo, è un'ipotesi, ma plausibile".
La morale di tutto ciò è che Criscenti sarà processato per aver 'offeso la reputazione' di Giacalone per alcune esternazioni di Criscenti in merito ad una 'presunta indagine' a carico di Giacalone, rivelatasi 'radicalmente falsa'. Nei confronti di Gianfranco Criscenti la Procura di Trapani ha disposto la citazione diretta a giudizio per diffamazione continuata nei confronti di Rino Giacalone che, però, non era mai stato menzionato espressamente nei post incriminati.
Il processo inizierà il prossimo 1 ottobre davanti al giudice monocratico Rossana Cicorella.