"In Sicilia c'è una forma di irresponsabilità e non prudenza, ma è isolata, per questo io intervengo subito con la zona rossa per isolare l’eventuale focolaio. Nelle località turistiche il contagio si è abbassato, ma questi sono campanelli d’allarme che servono a richiamare i giovani alla prudenza anche in estate". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenuto a L’aria che tira su La7 commentando la necessità di istituire alcune zone rosse in una Sicilia che aspira a entrare in zona bianca tra sette giorni. "La battaglia contro il Coronavirus non si vince con il colore giallo o bianco - ha concluso il governatore - ma quando l’ultimo siciliano sarà vaccinato".
L'ultima zona rossa creata in Sicilia è il Comune di Santa Caterina Villarmosa, in provincia di Caltanissetta, dove è avvenuto un considerevole aumento di positivi al Covid. L’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci avrà efficacia da martedì 15 giugno. Le misure restrittive, adottate su richiesta dell’Asp nissena e sentito il sindaco, cesseranno giovedì 24.
"Il mondo scientifico e le linee guida del Governo nazionale non hanno mai scoraggiato l’apertura al vaccino AstraZeneca per altre fasce d’età. Si è detto che tutti dovevano essere vaccinati, ciò è stato anche pianificato in sede di Conferenza delle Regioni. Il problema non è voler eliminare le scorte di vaccini, è dover andare spediti in sede di vaccinazione" ha detto il presidente della Regione Siciliana. "Da ora non useremo più AstraZeneca - ha aggiunto - per chi ha meno di 60 anni, mentre il siero Johnson verrà dato in dotazione solo a medici che hanno a che fare con pazienti che potranno vedere solo una volta per evitare di tornare al domicilio una seconda volta. Ma ricordo come allargare alle fasce più giovani non è stato un rimedio per evitare di rendere inutili le scorte dei vaccini. Aspettiamo attualmente - ha annunciato il governatore siciliano - 43 mila dosi di Astrazeneca, le utilizzeremo per il richiamo a cittadini con più di 60 anni senza patologie".
Per quanto riguarda la somministrazione di dosi Pfizer o Moderna a chi aveva ricevuto in precedenza Astrazeneca "intendiamo uniformarci come sempre fatto tranne rare eccezioni alle indicazioni nazionali. Mai come in questo momento, però, serve chiarezza nella comunicazione. Non si può parlare in dieci lingue diverse" dice Musumeci,. "La Sicilia ha pagato più di tutte - ha aggiunto - la diffidenza verso Astrazeneca per cinque casi mortali non ricondotti al vaccino, ma che hanno creato la psicosi. Il criterio attuale del Governo regionale è quello di seguire le indicazioni nazionali, ma da Roma non possono continuare ad arrivare tesi contrastanti".