Gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose con AstraZeneca faranno al seconda con Pfizer. E' quello che probabilmente deciderà, dopo le polemiche delle ultime ore, il Comitato Tecnico Scientifico. Si tratta di un milione di persone.
Tre studi hanno provato a mischiare vaccini diversi: AstraZeneca alla prima dose e Pfizer alla seconda. Tutti hanno osservato che l’appaiamento è sicuro. Due dei test hanno anche visto un aumento della risposta immunitaria, che sarebbe pari a quella di chi ha ricevuto entrambe le dosi di Pfizer.
Quest’ultimo vaccino, che usa il metodo dell’Rna, ha un’efficacia del 95%. Quello inglese di Oxford e AstraZeneca, che usa il metodo del vettore virale, nelle sperimentazioni è arrivato invece al 70%.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, ha spiegato che sebbene all'inizio fosse molto cauto sul mix di vaccini, le ricerche condotte "hanno dimostrato che si possono mischiare. Mi pare un bel messaggio non tanto per oggi quando alla fine le persone prendono il medesimo vaccino perché è inserito in un percorso, quanto per il futuro, cioè fondamentalmente per la terza dose che faremo a novembre-dicembre-gennaio".
Va anche detto comunque che il tasso di segnalazione delle trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con il vaccino anti-Covid Vaxzevria di AstraZeneca “è in linea con quanto osservato a livello europeo”. Si tratta di “1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate” e “nessun caso dopo la seconda dose”, emerge dal quinto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19, pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa.