"In questi giorni i nostri concittadini stanno ricevendo le bollette TARI 2021 aumentate fino al 70%, una vera e propria stangata, inaccettabile soprattutto per la crisi economica che stiamo vivendo e che rischia di ottenere l’effetto contrario a quello sperato: anche chi finora ha pagato potrebbe decidere di non farlo".
Lo scrive in una nota il movimento "Siamo Mazara" a proposito dell'aumento della tassa sui rifiuti a Mazara.
"Nel tentativo di rispondere ai cittadini indignati l’amministrazione ripete come un mantra che non è stata una scelta politica ma l’applicazione del nuovo metodo tariffario previsto dall’ARERA e che nulla di diverso la stessa avrebbe potuto fare", continua.
"Noi di Sìamo Mazara non la pensiamo così e i nostri consiglieri comunali, Stefania Marascia e Gioacchino Emmola, lo avevano detto nel corso della seduta di Consiglio del 31 marzo scorso. Il Decreto-legge n. 41/2021 Sostegni, al comma 5 stabilisce infatti che, solo per il 2021, i comuni debbano approvare entro il 30 giugno 2021 le tariffe e i regolamenti della TARI e della tariffa corrispettiva, sulla base del piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti".
"Tale termine di approvazione delle tariffe TARI è disgiunto da quello di approvazione del bilancio di previsione dei comuni, quindi si sarebbe potuto approvare il bilancio di previsione entro i termini procedendo ad effettuare le modifiche allo stesso con la prima delibera di variazione utile".
"Questo maggiore tempo a disposizione avrebbe permesso di spalmare la tariffa su quelle 1500 nuove utenze private e 500 nuove attività produttive che la stessa amministrazione ha annunciato di aver individuato ma che evidentemente non sono state considerate nella bollettazione della TARI 2021. Questo avrebbe permesso, inoltre, di tenere conto dei fondi stanziati dal DL Sostegni Bis per permettere ai Comuni di concedere riduzioni TARI alle attività economiche colpite dalla pandemia da Covid 19".
Se c’era la necessità di anticipare la bollettazione lo si poteva fare procedendo con l’emissione in acconto, sulla scorta delle tariffe dell’anno precedente, in attesa dell’aggiornamento della banca dati.
L’amministrazione ha scelto di procedere invece in tutta fretta, non ha voluto ascoltare e oggi sostiene che non c’erano alternative.
In tutto questo, per fortuna, nel corso dell’anno e mezzo precedente la passata Giunta, grazie al lavoro svolto dall’ex Assessore Caterina Agate in sinergia con gli uffici preposti, era riuscita a ridurre drasticamente la spesa che in capo l’amministrazione Cristaldi era esplosa fino ad arrivare a oltre 13 milioni di euro; se non si fosse operato in tal modo probabilmente oggi gli aumenti arriverebbero anche al 100%.