Quantcast
×
 
 
07/06/2021 11:46:00

L'importanza di chiamarsi Azeglio e le sue conseguenze

di Katia Regina

Essere responsabili del testo che verrà inciso su una targa di marmo e avere la supponenza di chi è convinto di non poter sbagliare. O peggio ci siddria (non ha voglia di farlo) di andare a controllare, verificare come si scrive correttamente il nome di una persona. Quale delle due ipotesi sia peggiore non saprei: in entrambi i casi un provvedimento disciplinare è legittimo. E pare che sia scattato per il dipendente del Comune di Roma che ha fatto incidere la targa in memoria di Carlo Azeglio Ciampi senza la “g”. Tutti abbiamo visto l'imbarazzante pasticcio durante la cerimonia di scopertura della targa incriminata. A scadere nel ridicolo ci hanno pensato quanti avrebbero dovuto inventare una scusa per evitare di mostrare il danno durante la cerimonia. Non sono neppure riusciti a escogitare qualcosa di più credibile della scheggiatura, ma il colpo d'ingegno è stato quello di stendere sulla targa un velo trasparente, anziché pietoso, che lasciava intravedere l'errore.

Suvvia, quante storie! Tutti possono sbagliare... No, mi dispiace, non sono d'accordo. Qui non stiamo parlando di applicare il raffinato labor limae dell'Ars poetica di oraziana memoria. Sarebbe stato sufficiente cercare il nome sulla rete per puro scrupolo, nella consapevolezza della fallibilità che tutti coinvolge. Ecco, la mancanza di scrupoli è la chiave di lettura che dovrebbe fare riflettere sull'intero sistema che ci chiama ad assumerci le nostre responsabilità, in tutti gli ambiti professionali. Provate a immaginare una leggerezza da parte di un medico! E per favore non chiamatelo refuso, quella è un'altra storia, ne ho già parlato qualche anno addietro.

Certo anche quel nome, bisogna pur ammetterlo, si presta al tranello, ma proprio perché non è un nome molto diffuso la mancata verifica diventa un'ulteriore aggravante. Mi chiedo quando si comincerà a ragionare seriamente sull'utilità del secondo nome, nome composto, doppio nome... che tante vite ha complicato e in taluni casi pure distrutto, invalidando firme su documenti importantissimi. Ma questa è un'altra storia.

Lunga vita a chi si occupa di editing, dunque, e a quanti hanno l'umiltà di avvalersene.

Consigli per la lettura: tutti i libri di case editrici che non trascurano questo aspetto prima di dare alle stampe un manoscritto. Perché si scrive bene solo dopo aver letto libri scritti bene. Come per la musica... ci vuole orecchio.



Libri e fuffa | 2024-11-20 06:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/24-03-2021/1616566080-0-etna-un-altra-eruzione-fontane-di-lava-e-boati-il-video.jpg

Sui libri che “celebrano” la violenza

 di Katia Regina Ho letto Gomorra quando uscì, nel 2006, ma non sono diventata camorrista. Non ho percepito nessuna celebrazione del crimine, ho provato orrore puro nel leggere alcuni passaggi, come ad esempio quello in cui viene...