Obiettivo Città torna ad avere paura.
La lista civica dell’ex candidato sindaco Calogero Martire, rappresentata in consiglio comunale anche da Enza Viola e Salvatore Stuppia, teme che il Partito Democratico ed il consigliere Francesco Casablanca possano allearsi col Movimento 5 Stelle.
Era già successo a maggio dell’anno scorso (ne abbiamo parlato qui), quando il Pd si era seduto al Tavolo Anticrisi del sindaco Enzo Alfano, rispondendo per altro ad un invito fatto a tutte le forze politiche.
Obiettivo Città aveva sospettato che il sindaco stesse per dare un assessorato al Pd e giù comunicati, accuse di inciuci e tradimenti nei confronti degli elettori.
Nei giorni scorsi invece, l’occasione è stata quella dell’ultimo consiglio comunale, quando sono stati approvati due regolamenti anche grazie al voto dei consiglieri del Pd, Marco Campagna e Monica Di Bella. Oltre a quello di Casablanca.
Quest’ultimo era stato già espulso dal movimento “Ricominciamo Insieme” (a sostegno del candidato sindaco Martire nelle scorse amministrative), perché aveva votato favorevolmente un atto deliberativo in contrasto con la linea di opposizione di Obiettivo Città.
Per Obiettivo Città si sarebbe “concretizzata una nuova maggioranza a danno dei cittadini” e hanno tenuto a far sapere di aver preso “le distanze da questi inciuci politici”, sottolineando il loro ruolo di opposizione.
Secondo il Pd ed il consigliere Casablanca, è invece molto più facile per il movimento di Martire “gridare all’inciucio e cavalcare un bieco populismo piuttosto che assumersi la responsabilità di rimanere in aula ed esprimere un voto, favorevole o contrario che sia”.
Hanno poi aggiunto ce non si sarebbe concretizzata alcuna nuova maggioranza. Piuttosto “si è palesato che esiste in questo Consiglio una opposizione che alle grida preferisce la discussione sui contenuti, che al gioco al ribasso preferisce puntare più in alto utilizzando gli strumenti amministrativi che la democrazia ci offre, una opposizione che, invece di cacciare streghe e sventolare inciuci fuori dall’aula consiliare, resta in consiglio a discutere, criticare, proporre, votare”.
Il regolamento votato riguarda il Cup (canone unico patrimoniale).
Secondo Obiettivo Città, la sua approvazione avrebbe comportato anche l’aumento delle tariffe per il suolo pubblico. Mentre il Pd e Casablanca, in una nota molto articolata, hanno spiegato che queste vengono determinate dalla giunta e non dal consiglio comunale. E che il sindaco “aveva preso già un impegno per mantenere le tariffe più basse possibile”.
Una cosa è certa, le opposizioni non sono tutte uguali. E forse, questa modalità muscolare con cui Obiettivo Città tende a demolire politicamente i 5 Stelle, potrebbe rappresentare prima o poi un pericoloso boomerang.
Egidio Morici