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26/05/2021 06:00:00

L'acqua del signor Franco e l'ottusa burocrazia del Comune di Marsala

 Il signor Pavia da qualche mese a questa parte, esattamente dai primi di Marzo, non è libero di farsi una doccia a casa. Per usare l'acqua la deve chiedere al vicino. Oppure va in un suo piccolo fondo agricolo, dove riempie dei bidoni, per lo stretto necessario.

Abita in una traversa del centralissimo Corso Gramsci, e ha un senso dello Stato molto alto, tanto che alla parola "patria", ancora oggi, gli capita di commuoversi.

Eppure gli è capitata una vicenda kafkiana, una di quelle storie che ti fanno cadere le braccia e non ti viene voglia di credere più nè alla patria, nè al Comune. 

Perchè il signor Pavia è senz'acqua da Marzo e forse tra qualche giorno, finalmente, la riavrà. Ma per venire a capo della sua vicenda ha visto cose incredibili: una burocrazia ottocentesca, moduli sgrammaticati, attese di ore, impiegati che lo rimandano a funzionari, che lo rinviano a dirigenti.  Ha rimpieto moduli indirizzati "alle Signorie Illustrissime". Ha parlato con il Sindaco Grillo e con il vice, con i consiglieri e i dirigenti, ha fatto un sacco di telefonate, pec, prodotto documenti e certificati che più che una tubatura sembrava che si dovesse riparare una diga, o il Canale di Suez.  

Tutto nasce da un guasto della rete idrica davanti la porta di casa del signor Pavia. Sull'asfalto è solo una macchia d'umido. Ma nasconde una storia di ottusa burocrazia. 

Tutto comincia ad inizio 2021: "Mi sono accorto che c'erano problemi nella fornitura idrica a casa mia. L'acqua andava e veniva, a volte mancava la pressione. Comincio così a fare vai e vieni dall'ufficio idrico. Prima mi dicono che c'è aria nei tubi, poi prendono un'altra scusa,  fin quando chiedo e ottengo che venga un operaio del Comune che si accorge che l'acqua non arriva a casa mia perché il tubo del Comune è rotto, e l'acqua si disperde". 

"Un guasto che non dipende da me" spiega. C'è un gran sperpero di acqua, e una riparazione da fare subito, non solo nell'interesse di una famiglia rimasta a secco, ma per la tutela di un bene prezioso, l'acqua, che già viene dispersa in gran parte dalla fatiscente rete idrica di Marsala. 

E comincia il calvario del signor Franco. "Dall'8 Marzo ho fatto richiesta, e da allora aspetto".

Qua c'è un pezzo del modulo per la prima richiesta. Nell'anno 2021 all'ufficio acquedotto del Comune di Marsala, un cittadino che ha bisogno di un servizio, deve compilare un modulo prestampato che sembra uscito da un romanzo di Camilleri, dove ci si rivolge non agli uffici ma alla "S.S Ill/ma" (cioè alla Sua Signoria Illustrissima, neanche a Downton Abbey si rivolgevano così ...) e si chiede, genuflettendosi, la REVISINE (proprio così sarebbe la REVISIONE) di un guasto che è giammai imputabile al Comune ma al cittadino (il povero signor Pavia, ha dovuto aggiungere a penna, come vedete, che il guasto dipende dal Comune, perché nel modulo prestampato è un'eventualità non prevista ...).

 

Da Marzo ad oggi Pavia ha presentato un centinaio di pagine di documenti, ha parlato con il Sindaco, con il vice, ha parlato con ingegneri del Comune e addetti dell'acquedotto.  Ha parlato di scavi, tubi, contratti, con tutti. E' stato come sbattere contro un muro di gomma. Una vicenda ancora più amara per un cittadino che tiene ad essere attento ai suoi doveri: "Io non ho insoluto. Pago l'acqua e le tasse locali correttamente nella mia residenza. Non riescono a fornimi un servizio, e neanche a mandare un autobotte". E come si è arrangiato il signor Pavia in questi mesi? "Un paio di volte ho chiesto aiuto al vicino. Ma siccome non mi piace dover dipendere dagli altri, sono andato a riempirmi i bidoni in campagna".

 

Ma qual è l'insormontabile problema del signor Pavia? Semplice, l'alloggio era di proprietà della sorella, che vive in America. La sorella donò la casa anni fa al signor Franco, ma siccome l'atto non è stato registrato a Marsala, ma negli Stati Uniti, per il Comune è come se non esistesse. Non solo, il contatore di casa del signor Franco è intestato al vecchio proprietario dell'immobile, scomparso ormai mezzo secolo fa. In un Paese normale basterebbe fare un'autocertificazione per risolvere il problema e riparare un guasto. Non a Marsala. 

E il signor Pavia è costretto anche a mandare all'ufficio acquedotto "ad integrazione del dossier" (che va riempiendosi di giorno in giorno ...) la copia della bolletta pagata da lui e a lui intestata che gli manda ogni anno ... l'ufficio acquedotto. Un capolavoro. 

 In tempi di semplificazione amministrativa, di slogan come "impresa con un click" o "burocrazia zero", il signor Franco è costretto a presentare un atto di notorietà per certificare che i documenti che lui presenta ... li ha presentati lui. 

"Nonostante, ripeto, il guasto fosse nella rete comunale, mi hanno chiesto ugualmente di contattare mia sorella, negli Stati Uniti, per avere tutta la documentazione. Ma per cosa?". Da Marzo il signor Franco cerca di ugualmente contattare la sorella, che però nel frattempo si è spostata a Londra, dalla figlia, e lui non lo sapeva. Alla fine riesce a parlarle, e si fa inviare la copia della sua patente di guida e la fotocopia del passaporto, che ora porterà al Comune. "Resta il fatto che questi signori del Comune non mi forniscono l'acqua da due mesi e mezzo. Ho lettere e documenti protocollati, un carteggio incredibile, per avere un mio diritto... E si contentano di disperdere l'acqua, un bene così prezioso, nel terreno, pur di riparare la tubatura, e solo per un pasticcio della burocrazia". 

E' andato al Comune quattro volte. Alla fine ha scritto anche al Sindaco, che già aveva incontrato a Marzo: "Sono profondamente deluso dall'incapacità di questo Comune". 

Adesso aspetta un nuovo appuntamento. Ha altre carte: dichiarazioni giurate, nuove fotocopie. Chissà, prima o poi potrà tornare a farsi una doccia come si deve ... magari a casa del Sindaco o del dirigente dell'ufficio acquedotto.